È battaglia contro il tempo per arginare i contagi da Coronavirus e l’uso corretto delle mascherine è uno degli strumenti. L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato un monito a tal proposito. Sui canali social e attraverso il suo sito ufficiale fornisce indicazioni importanti su come indossare in maniera corretta le protezioni su bocca e naso, ma anche come smaltirla senza fare danni. Gli organi competenti infatti non si stancano di raccomandare di usare e smaltire in maniera corretta le mascherine, che altrimenti rischiano di diventare un’ulteriore fonte di infezione a causa dei germi che potrebbero restare presenti. Partendo dal presupposto che bisogna indossarle solo in caso di febbre, tosse e difficoltà respiratorie o se ci si sta prendendo cura di una persona positiva al Covid-19, le mascherine sono efficaci solo se usate in combinazione con una frequente pulizia delle mani. Da qui parte il vademecum dell’Oms, secondo cui bisogna assicurarsi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina, facendo in modo che quest’ultima copra fin sotto il mento.
MASCHERINE CORONAVIRUS E SPECULAZIONI: SEQUESTRO A SIENA
Bisogna anche evitare di toccare la mascherina quando la si utilizza, ma se è necessario farlo, allora dovete pulire le mani con un detergente a base di alcool o acqua e sapone. Se è umida va sostituita con una nuova: quelle monouso non vanno riutilizzate. Come togliere le mascherine? Dovete rimuoverla da dietro, senza toccare la parte anteriore del dispositivo. Una volta tolta, buttatela subito in un contenitore chiuso e pulire in modo adeguato le mani. L’Oms ha rilanciato anche un tweet con tutte le informazioni illustrate sulle mascherine, ma c’è anche un videotutorial sul portale che può tornare utile. Nel frattempo sono diventate un bene di lusso o quasi. Si segnalano vendite illegali a prezzi spropositati. La Guardia di Finanza di Siena, ad esempio, ha sequestrato mascherine protettive in vendita in un distributore di carburante. I militari hanno scoperto erano vendute su un tavolino, appositamente adibito, insieme a disinfettanti e senza l’espressa indicazione del prezzo di vendita. Si trattava di mascherine di tipo FFP2 che, anche se facenti parte di confezioni da 10 pezzi, venivano vendute singolarmente al costo di 8 euro ciascuna.