«Ci hanno mandato delle mascherine che sono un fazzoletto o un foglio di carta igienica che viene unito. Inoltre non sono marchiate “Ce” e i nostri operatori ci hanno detto che non possono utilizzarle». Così Giulio Gallera è tornato sulla polemiche delle mascherine per il Coronavirus ai microfoni di Sky Tg24. Lo ha fatto al termine della conferenza stampa della Regione Lombardia, rivolgendosi alla Protezione civile. «Da Roma ci hanno detto che hanno solo queste. Non vogliamo fare polemica però non sono sufficienti per la sicurezza degli operatori». A stretto giro di posta è arrivata la risposta di Angelo Borrelli, Capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza Coronavirus. «Il fabbisogno mensile è di circa 90 milioni di mascherine, noi abbiamo fatto contratti per oltre 55 milioni, al momento sono state consegnate più di 5 milioni». Il problema risiede dunque nella corsa internazionale: «In tutto il mondo si sta realizzando una chiusura delle frontiere dei paesi produttori per l’esportazione. Il lavoro che stiamo facendo noi e le Regioni è faticoso, è un problema non solo italiano ma internazionale». Non è mancata una critica alla classe politica in generale: «Purtroppo noi non abbiamo attualmente una produzione nazionale di mascherine e dpi, perché in passato è stata considerata di basso margine per gli operatori economici e quindi ora ne paghiamo le conseguenze». Ora col commissario Arcuri si sta valutando un’altra ipotesi, quella di «individuare strutture che possano essere riconvertite per la produzione». (agg. di Silvana Palazzo)



MASCHERINE, CAPARINI “SWIFFER DALLA PROTEZIONE CIVILE!”

Si infiammano le polemiche tra Regione Lombardia, Protezione civile e Governo sulle mascherine inviate al personale sanitario per proteggersi dal Coronavirus. L’assessore regionale al Bilancio Davide Caparini ha denunciato su Facebook il fatto che non siano a norma. «Il peggior materiale possibile, non nello standard previsto nei casi di pandemia. In ritardo di settimane e per di più non a norma… e intanto le persone si ammalano e muoiono!», ha scritto nel post. Duri anche gli hashtag usati: Caparini ha infatti chiesto le dimissioni di Angelo Borrelli, capo della Protezione civile. Nella conferenza stampa per il bollettino odierno ha poi rivisto i toni della discussione. «L’abbiamo fatto presente con un po’ di irruenza, la tensione si è alzata per le aspettative disattese. Abbiamo ricevute questi… Swiffer! Chi ha fornito queste mascherine non ha tenuto presente che è fondamentale la stabilità. Vedremo cosa deciderà il ministro della Salute in merito al rispetto o meno delle norme e su chi potrà usarle». Il problema riguarda il materiale, che – spiega Caparini – assomiglia ai famosi panni per la polvere. La Regione Lombardia sta anche valutando la produzione in “casa”, visto che ci sono aziende in grado di realizzarle. «I materiali li abbiamo, ci serve la legittimazione alle imprese per produrle, perché ci servono quotidianamente. Poi le testeremo attraverso il Politecnico, quindi chi andrà in farmacia o al supermercato sarà certo di avere mascherine protettive».



MASCHERINE, GALLERA “ARRIVATI FOGLI DI CARTA IGIENICA”

Sulla polemica delle mascherine per il Coronavirus è intervenuto anche l’assessore alla Sanità e al Welfare Giulio Gallera, il quale in conferenza stampa ha evidenziato anche il fatto che ne servono 250mila a settimana, ma dopo la prima fornitura non ne sono arrivate più. «Questo ci crea un problema. Abbiamo personale che ce lo ricorda ogni giorno». Sulle mascherine non idonee invece ha aggiunto: «Bastava guardarle per capirlo. Non vanno in alcun modo bene per il personale ospedaliero, che devono operare con presidi garantiti». Poi a Sky Tg24 ha successivamente aggiunto: «Sono fogli di carta igienica, fazzoletti… Non è possibile utilizzarle». Caparini ha poi spiegato che sono state lanciate a livello internazionale gare per 21 milioni circa di mascherine. Ad oggi ne sono state consegnate 1,8 milioni circa. Le restanti sono previste entro il mese. «La nostra ambizione non è solo quella di proteggere il nostro personale, ma anche di dotare tutti delle mascherine. Ci servono mascherine professionali, che ci diano certezza della protezione, quindi stiamo lavorando affinché ce ne siano anche nelle farmacie e supermercati». Dopo aver ringraziato chi le sta donando, si è rivolto a delle persone «che stanno facendo dello sciacallaggio di smetterla. Le nostre mail sono intasate da persone che stanno cercando di venderci o rivenderci materiale o si interpone nelle nostre trattative, questa è una cosa indegna».

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