Bisogna indossare le mascherine quando si va a lavoro? Sì, ma solo se non si può rispettare il metro di distanza. A dirlo è il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Lo ha fatto nell’ultima conferenza stampa sul Coronavirus, aprendo così all’uso delle stesse nei luoghi di lavoro. «Il Comitato scientifico raccomanda di rispettare rigorosamente la distanze di un metro come principale criterio di contenimento del virus. In assenza della possibilità di mantenere la distanza è raccomandato l’uso delle mascherine», ha dichiarato Borrelli. Questa è la prima volta che la Protezione civile apre all’uso delle mascherine anche per chi è sano. In altre occasioni, infatti, avevano sconsigliato l’acquisto per le persone sane. Invece il professore Walter Ricciardi in un’altra conferenza stampa aveva dichiarato che le mascherine di garza non servono a proteggere i sani, quindi servono come misura di precauzione. (agg. di Silvana Palazzo)



MASCHERINE CORONAVIRUS, ATTENZIONE A QUELLE CON LE VALVOLE…

Vista la carenza di mascherine sul mercato, legata all’emergenza Coronavirus e ad una domanda scorretta, l’acquisto e la distribuzione di questi dispositivi sono stati contingentati. Gli acquisti autonomi vengono dunque bloccati dallo Stato o dalle Regioni, invece sono possibili le donazioni. Attenzione alle mascherine con le valvole. Esistono infatti quelle monouso con i “filtri”, che però vengono chiamati erroneamente così, perché in realtà sono valvole che permettono una respirazione più confortevole e riducono il riscaldamento legato al calore del fiato. Non vanno bene per i malati perché le valvole “buttano fuori” il virus, mentre proteggono in entrata. Come riportato dal Corriere della Sera, ci sono poi maschere in elastomeri o tecnopolimeri dotati di filtro sostituibile P2 o P3 regolamentate dalla UNI EN 140 e UNI EN 143: l’efficacia è analoga a quella delle maschere FFP2 e FFP3, col vantaggio di una migliore tenuta sul vivo, ma con un maggiore disagio legato all’incremento del peso. (agg. di Silvana Palazzo)



MASCHERINE CORONAVIRUS, “QUELLE DI GARZA SONO INUTILI”

Walter Ricciardi, membro dell’Oms e consigliere del governo, si scaglia contro l’uso delle mascherine chirurgiche per proteggersi dal Coronavirus. «Ai sani non servono a niente, il virus penetra attraverso la garza», ha dichiarato a Di Martedì. L’esperto ha spiegato che le mascherine di garza servono ad evitare la caduta delle gocce di saliva del chirurgo, ma alle persone non contagiate da Coronavirus non servono a nulla. «È solo una paranoia che la gente sana usa in maniera impropria». Invece le mascherine FFP2 e FFP3 servono al personale sanitario e alle forze dell’ordine. Peraltro, è difficile trovarle, visto che sono esaurite. E quelle che si trovano sono vendute a prezzi esorbitanti. Tutti le vogliono, ma in realtà non tutti devono indossarle. Devono farlo i malati di Coronavirus e chi si prende cura di loro. Inoltre, possono proteggere anche gli immunodepressi che sono a rischio di contrarre malattie e sono più esposti alle infezioni. Possono servire nei focolai a chi lavora a stretto contatto con sconosciuti.



MASCHERINE CORONAVIRUS, TIPOLOGIE E CHI PROTEGGONO

Qualunque mascherina è monouso, inoltre andrebbe cambiata dopo quattro ore di utilizzo, visto che l’umidità del respiro crea un microclima che favorisce la proliferazione dei virus. Ci sono comunque diversi tipi di mascherine, che si dividono in “dispositivi di protezione individuale” e “mascherine medicali”. I DPI devono presentare la marcatura CE. Quelle filtranti richieste per evitare il contagio da Coronavirus sono regolate dalla norma EN 149. Così le mascherine si classificano in FFP1, FFP2 e FFP3. Quelle consigliate ai medici sono le ultime due, perché hanno un’efficienza filtrante del 92 e 98 per cento, mentre la prima col 78 per cento di efficienza è insufficiente per il caso attuale. Le mascherine medicali, quelle “chirurgiche”, proteggono il paziente sul tavolo operatorio dalla possibile contaminazione che può essere veicolata dagli operatori sanitari. Quindi non servono a proteggersi dal contagio. Queste possono essere indossate dai malati, invece le FFP2 e FFP3 dai sanitari o chi sta a contatto con i malati. Queste, infatti, se usate dalla persona infetta sono “sprecate”.

MASCHERINE CORONAVIRUS, LINEE GUIDA OMS

A fronte della carenza di mascherine, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) permette con le nuove linee guida del 27 febbraio la sostituzione di quelle mediche con quelle chirurgiche. Ma questo per assistenti di studio, tecnici di laboratorio, inservienti e visitatori degli ospedali. Non per i medici a contatto con pazienti positivi al Coronavirus. Invece il decreto Gualtieri, «in conformità alle attuali evidenze scientifiche», permette di fare ricorso alle mascherine chirurgiche anche per proteggere gli operatori sanitari e permette di usare quelle prive del marchio CE previa valutazione dell’Istituto superiore di sanità (ISS). Eppure Ricciardi ha qualche perplessità sul loro impiego La Protezione civile comunque ha centralizzato l’acquisto delle mascherine DPI. Infatti ne verranno distribuite un milione alle strutture sanitarie regionali. Il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa ieri ha spiegato che il materiale sanitario acquistato dalla Protezione civile non è destinato ai cittadini, ma agli ospedali. E poi ci sono le polemiche per quelle fai-da-te, come quelle mostrate da Barbara Palombelli.