Il premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di stasera ha confermato che ci sarà un prezzo calmierato delle mascherine e che il governo toglierà l’Iva sulle stesse. «I prezzi di mercato delle mascherine saranno calmierati, avremo un prezzo giusto e equo, intorno a 0,50 centesimi per le mascherine chirurgiche». Dopo l’annuncio del presidente del Consiglio è arrivata la firma del commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri all’ordinanza (clicca qui per visualizzarla) che fissa appunto il prezzo delle mascherine. Il documento si compone di un solo articolo. «Il prezzo finale di vendita al consumo dei prodotti indicati nell’allegato 1, praticato dai rivenditori finali non può essere superiore, per ciascuna unità, ad € 0,50, al netto dell’imposta sul valore aggiunto».



Intanto durante la puntata serale di Live Non è la D’Urso è intervenuto il professor Matteo Bassetti dell’ospedale San Martino di Genova. L’esperto ha fatto il punto della situazione sull’utilità della mascherina, specificando quando è utile indossarla e quando no: «Sui mezzi pubblici, in ascensore, la mascherina è evidente che debba essere obbligatoria, ma se si è in giardino di casa propria o si è a passeggio con una persona distante duecento metri, che senso ha mettere la mascherina? Io vedo gente camminare da sola con la mascherina». Matteo Bassetti fornisce ulteriori consigli per quando ci si reca al supermercato: «Lavare tutto ciò che compriamo è un paradosso, occorre lavare bene le mani e lavare quello che si prepara da mangiare», ha precisato Bassetti.



MASCHERINE E GUANTI, COSA CAMBIA PER LA FASE 2

Stiamo per entrare ufficialmente nella Fase 2, quella che dal 4 maggio allenterà le misure finora adottate dal governo per far fronte all’emergenza Coronavirus. Questo significherà indubbiamente maggiore libertà per gli italiani che però dovranno comunque rispettare delle regole ben precise al fine di non vanificare tutti i sacrifici fino ad oggi compiuti. Il rischio di un peggioramento della pandemia o addirittura di una seconda ondata con picchi a questo punto ingestibili di nuovi contagi va scongiurato ad ogni costo e questo è anche il maggior timore degli esperti. Mentre il Paese continua a restare diviso tra chi sostiene si stia ripartendo con enorme ritardo e chi invece invita ad una maggiore prudenza sul piano delle riaperture e in generale delle ripartenze, è bene ribadire quali saranno le regole basilari da adottare in questa nuova fase in cui ci accingiamo ad entrare, dopo il lungo lockdown. Nonostante l’allentamento delle misure, infatti, non si vivrà un vero e proprio stravolgimento delle regole finora presenti. Da fonti di Palazzo Chigi, al fine di poter avviare la Fase 2 “sarà fondamentale rafforzare il protocollo di sicurezza sui luoghi di lavoro già approvato nel marzo scorso e completare queste prescrizioni anche con riferimento alle attività del trasporto e della logistica”. Tutto si svolgerà all’insegna di un obiettivo fondamentale: non abbassare la guardia e rimanere sempre cauti rispetto al rischio di nuovi contagi.



REGOLE FASE 2: USO MASCHERINE, GUANTI E DISTANZIAMENTO

Il Governo sta lavorando affinché dal 4 maggio i cittadini possano uscire, “sempre che i dati lo consentiranno”. Lo ha ben chiarito il ministro della Salute, Roberto Speranza. Per gli italiani le regole restano però le medesime: ogni volta che si uscirà di casa, sarà indispensabile l’uso di guanti e mascherine, anche durante le visite (finalmente permesse) ad amici e parenti. Mascherine e guanti continueranno ad essere obbligatori anche per poter accedere a negozi e supermercati. Insieme al distanziamento sociale, questi strumenti sono fondamentali per contenere il contagio da Covid-19 e tali misure, come già annunciato dal premier Conte nella sua informativa al Senato, dovranno essere mantenute fino a quando non ci sarà un vaccino contro il Coronavirus. Sebbene, come annunciato dallo stesso presidente del Consiglio, il piano per la riapertura sarà uguale per tutti e non su base regionale, non sembrano mutare le regole relative ai divieti finora imposti in termini di assembramenti, che saranno appunto vietati, sia al chiuso che all’aperto. In merito alla distanza sicurezza resta ancora il rebus delle misure: qualcuno nel governo ma anche nella comunità scientifica continua a ritenere sufficiente la distanza di un metro tra una persona ed un’altra, mentre c’è chi parla di 1,80 metri se non addirittura 2 metri al fine di evitare il contagio. A tal proposito  il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri ha fornito una indicazione – seppur non certa – su come regolarsi: “Se si è in due basta alzare ognuno il braccio e rimanere a quella distanza, questo serve ad evitare rischi anche se ci si entra in contatto con persone positive”.