Se pensate che questo sia l’ennesimo articolo dove si mette in correlazione la “peste manzoniana” e il coronavirus sarete presto delusi, visto che per una volta il “contatto” tra Alessandro Manzoni, i Promessi Sposi e i tempi durissimi che viviamo oggi nel 2020 non si limita al pur credibilissimo parallelo tra peste e Covid-19: nell’ultima puntata di Quarta Repubblica il conduttore Nicola Porro, nel tentativo di sottolineare la pericolosità di un’azione apparentemente giusta e comprensibile come quella svolta da Conte e Arcuri di “calmierare” il prezzo delle mascherine (a 0,50€) nella fase 2, si è cimentato in una citazione alquanto calzante con l’episodio della rivolta del popolo sul prezzo del pane durante la peste di Milano.



È proprio Manzoni a compiere una forte digressione nel suo capolavoro per provare a spiegare le cause della carestia e l’idea del calmiere imposto dal gran cancelliere Antonio Ferrer (che prendeva le veci del Governatore don Gonzalo Fernandez de Cordova, partito per la guerra). Ecco il passaggio specifico citato anche ieri sera a Quarta Repubblica: «Nell’assenza del governatore don Gonzalo Fernandez de Cordova, che comandava l’assedio di Casale del Monferrato, faceva le sue veci in Milano il gran cancelliere Antonio Ferrer, pure spagnolo. Costui vide, e chi non l’avrebbe veduto? che l’essere il pane a un prezzo giusto, è per sé una cosa molto desiderabile; e pensò, e qui fu lo sbaglio, che un suo ordine potesse bastare a produrla. Fissò la meta (così chiamano qui la tariffa in materia di commestibili), fissò la meta [7] del pane al prezzo che sarebbe stato il giusto, se il grano si fosse comunemente venduto trentatre lire il moggio [8]: e si vendeva fino a ottanta. Fece come una donna stata giovine, che pensasse di ringiovinire, alterando la sua fede di battesimo [9]».



MANZONI, IL LIBERISMO E I RISCHI DI CONTE

Non è certo oggi che si scoprono le idee liberiste che albergavano nel genio manzoniano sia nei Promessi Sposi che in altri capolavori della sua letteratura ed è proprio su quell’accento che Porro e diversi altri pensatori liberisti in questi giorni si interrogano sulla decisione del Governo di prendere una mossa così importante sul tema delicato elle mascherine. La “profezia” della rivolta del popolo a seguito di quel calmiere è nota: dopo il prezzo ribassato, che Ferrer pensava fosse il modo giusto di poter dare a tutto il popolo il pane nel momento di massima carestia, si trasforma nel suo effetto contrario. «I fornai tentano di far capire ai magistrati che la cosa prima o poi sarà impossibile per la penuria del grano e della farina e chiedono che il calmiere venga revocato, minacciando di smettere di produrre il pane, ma Ferrer (per incompetenza, testardaggine o semplice convinzione di essere nel giusto) non intende acconsentire e il prezzo del pane resta ribassato in forza di legge», si legge nell’attento focus sui Promessi Sposi che potete trovare a questo indirizzo.



La storia poi è nota, il popolo si affolla davanti ai fornai per prendere il pane a prezzo ribassato e arriva ad assaltare il forno delle Grucce con successiva rivolta popolare a cui Renzo assiste nel suo lungo viaggio interiore all’interno dell’opera. Come sottolineava Nicola Porro anni fa in un incontro a Lecco presentando il libro uscito nel 2017 “La disuguaglianza fa bene”, l’esempio di Ferrer è molto attuale: proprio ne “I Promessi Sposi” e nell’assalto al forno di Milano, «il maestro della letteratura dà l’esempio di come il mercato sfugga alle regole imposte da un’autorità superiore, in quel caso un decreto del governatore spagnolo. Stabilire dei prezzi, per fare il bene del popolo, si scontra inevitabilmente con gli interessi degli operatori che non saranno incentivati a produrre, perché il prezzo non è solo l’incontro tra la domanda e l’offerta di un bene ma è il valore del lavoro». Se la profezia della rivolta avverrà speriamo tutti vivamente di no ma la straordinarietà di Manzoni è che secoli dopo sia ancora una “luce” che possa illuminare le potenziali insidie che attendono l’Italia nelle prossime settimane: ieri era il pane, oggi le mascherine, ma il “principio” non cambia.