MASCHERINE-GATE IN REGIONE LAZIO, LO SCUDO DI CONTE SULL’UOMO DI ZINGARETTI

In merito al caso-scandalo mascherine in Regione Lazio – la vicenda rivelata da “La Verità” sulle 300mila mascherine chirurgiche anti-Covid che la Protezione Civile del Lazio avrebbe acquistato dalla Union Petroli (controllata da un socio di Carmelo Tulumello, direttore della Protezione Civile locale) – lo stesso uomo scelto dall’ex Presidente Nicola Zingaretti non risponderà della presunta “cresta” di 100mila euro intascata. Motivo? Uno scudo penale introdotto dal Governo Conte-2 nel marzo 2020.



Sebbene poi revocato nei mesi a seguire, lo scudo ora coprirebbe Tulumello dopo le tante accuse pervenute negli scorsi mesi sul presunto scandalo “mascherine-gate” in Regione Lazio. A rivelarlo sono i colleghi de “La Verità” che hanno cercato di contattare i responsabili regionali della Protezione Civile così come la Regione stessa ricevendo un sonoro “no comment” per il momento. I giudici della Corte dei Conti avrebbero le “mani legate”, spiegano dal quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, in quanto la presunta “cresta” del socio di Tulumello per la vendita di mascherine all’ente regionale con prezzo maggiorato risulterebbe coperta dallo scudo.



MASCHERINE LAZIO, I FATTI E GLI SCENARI

Salvo che i giudici contabili riscontrino un eventuale “dolo” come il danno erariale sul tema delle mascherine commissionate e vendute, lo scudo penale risulta “attivo”: per lo stesso motivo infatti non era scattato alcun procedimento in merito alle contestazioni negli scorsi mesi sempre a Tulumello e Zingaretti per la commessa Ecotech (pagata in anticipo 14,68 milioni di euro ma mai arrivata, ndr), come spiegavano gli stessi giudici della Corte dei Conti «l’incauto affidamento della fornitura è avvenuta in applicazione di una normativa emanata per fronteggiare la pandemia e che prevedeva particolari esenzioni dalla responsabilità amministrative e contabile per l’acquisizione di dispositivi medici». Tanto avveniva allora per Ecotech, quanto ora con la Nbc System di Blera (Viterbo) che ha venduto nel marzo 2020 due milioni di mascherine alla struttura della Regione diretta da Tulumello, al prezzo di 0,50 cent l’una.



Come spiegano ancora da “La Verità”, pochi giorni dopo la Protezione Civile del Lazio affida con una determina firmata da Tulumello, una commessa per altre 300mila mascherine al costo di 0,82 cent (sovrapprezzo di quasi 100mila euro) alla Union Petroli di Luigi Blasi. Questi è stato in passato socio di Tulumello in una srl di Rieti, la Gestoil ma avrebbe in comune con l’uomo di Zingaretti anche un terreno nel Principato di Monaco. Il titolare della Nbc a “La Verità” fa sapere che il rapporto con la Union Petroli è nato da una segnalazione: «ci hanno chiamato sia dalla Regione che da altre parti per chiederci se potevamo aiutare questa persona». Da ultimo – in attesa di smentite o conferme – il quotidiano che contesta la gestione della pandemia da Regione Lazio a guida Zingaretti, riporta i fatti che precedettero l’abrogazione dello scudo penale: 25 marzo 2020 la Nbc riceve bonifico di 91500 euro dalla Union Petroli, due giorni dopo ulteriore trasferimento di 27.500 euro, «il 2 aprile la Regione Lazio effettua bonifico da 205mila euro alla Union petroli con indicata nella causale una commessa da 250mila mascherine». Il 17 aprile poi la stessa società aveva acquistato altre 40mila mascherine dalla società di Viterbo: «pochi giorni dopo aveva ricevuto un secondo pagamento dalla Regione, sempre con causale fornitura mascherine da 41mila euro». Il tutto però 4 giorni prima che il Governo Conte-2 abrogasse il decreto legge che istituiva lo scudo penale.