Alla fine l’indicazione del Governo è arrivata ed è stata anche più rapida del previsto dopo la consegna del parere del Cts ieri sera: «Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts», così il Ministro della Salute Roberto Speranza sulle proprie pagine social.



Un provvedimento in auge fin da inizio di ottobre 2020 decade così a partire dall’inizio della prossima settimana, quando con l’ingresso della Valle d’Aosta nella fascia meno a rischio l’intera Italia sarà completamente zona bianca: la nota del Comitato Tecnico Scientifico, a cura del portavoce Silvio Brusaferro (Presidente Iss) ha poi indicato tutte le specifiche norme relative alla novità sulle mascherine. Il Cts ritiene che nell’attuale scenario epidemiologico a partire dal 28 giugno con tutte le regioni in zona bianca si debbano tenere conto delle seguenti condizioni:



– no mascherina all’aperto salvo i contesti in cui si creino le condizioni per un assembramento (es: mercati, fiere, code, ecc)
– le persone devono sempre portare con sé una mascherina in modo da poterla indossare ogni qualvolta si creino tali condizioni
– fortemente raccomandato l’uso della mascherina nei soggetti fragili e immunodepressi e a coloro che stanno loro accanto
– sempre indossata negli ambienti sanitari secondo i protocolli
– sempre essere mantenuto l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i mezzi di trasporto pubblico
– rispettate le disposizioni e i protocolli stabiliti per l’esercizio in sicurezza delle attività economiche, produttive e ricreative



PARERE CTS: STOP MASCHERINE IN ZONA BIANCA

In zona bianca non dovrà esserci più l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto: a deciderlo è il Comitato Tecnico Scientifico nel parere inviato al Governo questa sera. In merito a quando decadrà tale obbligo, tutto fa pensare che dal 28 giugno – proprio con il rientro anche della Valle d’Aosta – la norma sarà valida visto che l’interno Paese sarà in zona bianca. Su questo però il Cts lascia la libertà al Governo di prendere loro la decisione finale, per cui nei prossimi giorni il Ministro Speranza dovrà confermare se dal 28 giugno o dal 5 luglio (aspettando così un’altra settimana) decreterà non obbligatorio l’uso della mascherina all’aperto.

Le prescrizioni redatte dal Cts sono state anticipate dalle fonti al Corriere della Sera: no mascherina su naso e bocca all’aperto, se non quando è impossibile garantire la distanza da persone non convincenti; quando si entra in locali/negozi/luoghi al chiuso occorre indossarla, con dovute norme per i ristoranti «Se si sta al chiuso si può togliere la mascherina quando si è seduti al tavolo mentre bisogna metterla quando ci si alza per andare al bagno, per uscire o per avvicinarsi alla cassa». Resta obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici come aerei, treni, bus e metro. (agg. di Niccolò Magnani)

MASCHERINE TRA COVID E ANSIA

Mentre in Italia cresce l’attesa per il parere del Cts sull’obbligo della mascherina all’aperto, che potrebbe essere rimosso già dalla prossima settimana o dall’inizio di luglio, un gruppo di esperti del Dipartimento di Psicologica dell’University of Waterloo ha sancito con uno studio che la mascherina peggiorerebbe le condizioni di chi soffre del disturbo d’ansia sociale e che tali dispositivi potrebbero diventare uno strumento di “auto-occultamento” per i soggetti ansiosi, che spesso desiderano di essere ignorati e di passare inosservati.

Paradossalmente, dunque, da parte loro si potrebbe rilevare una certa fatica ad abbandonare l’utilizzo della mascherina. David Moscovitch, uno degli autori dello studio, ha reso noto che molte persone che, prima della pandemia non avevano mai lottato contro l’ansia sociale, potrebbero adesso sentirsi più ansiose del solito, specialmente all’interno di contesti in cui ci si rende conto che le loro abilità sociali sono arrugginite. Ecco perché la mascherina rappresenterebbe per loro un rifugio, un porto sicuro a cui fare pronto ricorso. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

MASCHERINE ALL’APERTO, SI ATTENDE IL PARERE DEL CTS

«Abbiamo deciso in queste settimane di farci guidare sempre dalla scienza, dai nostri tecnici e dai nostri scienziati che ogni giorno si confrontano. I dati indicano la strada giusta intrapresa»: a dirlo è il Ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto a margine della visita all’Hub vaccinale di Modena. Su mascherine all’aperto e riapertura discoteche vi saranno ulteriori riflessioni questo pomeriggio nel parere Cts, «Dobbiamo continuare su questa strada» conclude Speranza. L’impressione è che la decisione del Governo verterà già dal 28 giugno per il decaduto obbligo della mascherina all’aperto, tranne dove vi siano ancora luoghi di forte assembramento.

«Spero si tolga la mascherina all’aperto perché è difficile con queste temperature, altrimenti rischiamo di avere altri disturbi», ha spiegato invece il Governatore del Veneto Luca Zaia. Incline alla fine obbligo anche il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, «L’Italia vuole essere protagonista della ripresa europea. Eliminare la mascherina all’aperto è un grande segnale a tutta l’Europa, per dire che l’Italia vuole essere protagonista di questa nuova fase. E’ un momento fondamentale per la ripartenza dell’Italia e dell’Europa intera. Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio hanno già eliminato l’obbligo, l’Italia non può essere da meno». (agg. di Niccolò Magnani)

ATTESO NEL POMERIGGIO IL PARERE CTS SULLE MASCHERINE

È previsto oggi nel primo pomeriggio la riunione dei 12 membri del Comitato Tecnico Scientifico per redigere un parere formare sul nodo mascherine all’aperto: il report verrà poi valutato dal Ministero della Salute che, sentito il Governo, potrebbe prendere una decisione già nei prossimi giorni. Tra le due date anticipate ieri, quella del 28 giugno parrebbe quella più indicata per interrompere l’obbligo di indossare mascherine e Dpi all’aperto: in quella data infatti l’intera Italia sarà in zona bianca (con anche l’ultima Regione, la Valle d’Aosta, che abbandonerà la zona gialla).

Non è ancora tramontata l’ipotesi dell’ala più “rigorista” di Governo e Cts che punta al 5 luglio almeno per verificare l’insorgere di eventuali focolai importanti dovuti alla variante Delta (indiana) nel nostro Paese: escluso invece il 15 luglio come termine, considerato eccessivamente prudente e troppo in là nel tempo per “liberare” gli italiani dal “bavaglio” della mascherina all’aperto. Come spiegano fonti del Governo all’ANSA, in merito all’ipotesi del 5 luglio la scelta «potrebbe essere ancorato il criterio di prevedere una data – che potrebbe essere anche intermedia tra quelle indicate – anche in base alla percentuale di popolazione vaccinata, tenendo conto delle somministrazioni sia per la prima che per la seconda dose». A prescindere del parere Cts che emergerà oggi, sembra certo la permanenza dell’obbligo di distanziamento se non congiunti e la mascherina comunque indossata nei luoghi a rischio assembramento, oltre che al chiuso. (agg. di Niccolò Magnani)

IL PARERE DEL CTS E LE DUE DATE AL VAGLIO

Mascherina all’aperto: obbligatoria oppure no? Al momento sì, ma questa regola potrebbe avere i giorni contati. Sì, perché, come filtra da Palazzo Chigi, il Governo sta ragionando sull’eventualità di rimuovere l’obbligo dal 1° o dal 5 luglio, compiendo un nuovo, ulteriore passo verso quella normalità che il Coronavirus ha allontanato drasticamente e repentinamente dalle nostre vite. Ecco, dunque, che Mario Draghi, presidente del Consiglio, nei giorni scorsi ha fatto sapere che presenterà precisa richiesta al Comitato tecnico scientifico per capire se presto si potrà togliere la mascherina all’aperto, come già si è verificato in Francia e come succederà tra soli sei giorni in landa iberica.

Tuttavia, sulle ipotetiche date Draghi non si è sbilanciato: preferisce temporeggiare e attendere precise indicazioni da parte degli esperti del Cts, con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che si è già attivato in tal senso, inoltrando un’istanza di parere formale ai componenti del comitato “relativamente alle modalità e ai termini della permanenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto”.

OBBLIGO MASCHERINE, SALVINI: “NON SE NE PUÒ PIÙ”

Probabilmente, per stabilire il da farsi circa l’utilizzo della mascherina all’aperto, i membri del Comitato tecnico scientifico si riuniranno a inizio settimana, anche se determinante potrebbe essere il prossimo monitoraggio della curva epidemiologica, fissato per venerdì 2 luglio. In ogni caso, stando alle indiscrezioni de “Il Corriere della Sera”, il Cts saprebbe già indicativamente come muoversi: si potrà stare senza mascherina soltanto nei luoghi all’aperto, in zona bianca, e laddove si riesca a mantenere il metro di distanza.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha dichiarato: “La rimozione dell’obbligo della mascherina all’aperto deve avvenire il primo possibile. Non ce la si fa più. Se tutta Europa sta dicendo almeno all’aperto di tornare a sorridere e respirare, penso che l’Italia dovrebbe fare lo stesso”. Dello stesso avviso Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, che ha rimarcato l’importanza di porre fine all’impiego delle mascherine per attirare i turisti da altre parti del mondo. Infine, Mara Carfagna, ministro per il Sud, a Sky Tg 24 ha affermato: “Parliamo della salute di milioni di cittadini e della necessità dell’economia che deve tornare a crescere. Sono valutazioni e decisioni che verranno prese sulla base di valutazioni scientifiche e la politica si dovrà assumere la responsabilità di attuarle”.