E’ allarme nel Massachusetts, Stati Uniti, dopo che circa 450 pazienti del Salem Hospital potrebbero essere stati esposti ai virus dell’Epatite B, C e all’HIV, a seguito di una somministrazione impropria dei farmaci per via endovenosa. Ad annunciarlo nelle scorse ore, come si legge sul sito dell’ABC, un portavoce dell’ospedale, segnalando che le potenziali esposizioni si sarebbero verificate nell’arco di due anni, ed hanno riguardato dei pazienti che sono stati sottoposti ad endoscopia, procedura attraverso cui il personale medico utilizza una micro telecamera per controllare l’interno del corpo e individuare la presenza di eventuali malattie.



L’ospedale, come si legge sulla nota, è stato informato sulla possibile esposizione ai virus dell’Epatite B, C e all’HIV. All’inizio di quest’anno, dopo di che si è proceduto alla correzione della pratica che in precedenza potrebbe appunto aver portato all’infezione. “Ci scusiamo sinceramente con coloro che sono stati contagiati e siamo impegnati a fornire assistenza sanitaria compassionevole e di alta qualità alla nostra comunità”, ha affermato l’ospedale. In ogni caso il Salem Hospital ha fatto sapere che la possibilità che i pazienti siano stati effettivamente infettati è “estremamente piccola” e fino alla giornata di ieri nessuno aveva segnalato alcuna infezione, così come specificato da Adam Bagni, direttore delle comunicazioni esterne dell’ospedale.



MASSACHUSETTS, 450 PAZIENTI ESPOSTI AD EPATITE B, C E ALL’HIV: POSSIBILIÀ MOLTO RARA

Lo stesso ha aggiunto che si stanno effettuando dei test per l’epatite B, l’epatite C e l’HIV, “che sono test standard per una potenziale esposizione di questo tipo”, ma non ha approfondito ulteriormente la natura dell’esposizione. I pazienti che potenzialmente sono stati esposti sono già stati avvisati tramite il portale online della struttura ospedaliera nonché tramite l’invio di email.

Nel caso in cui i destinatari non avessero risposto in breve tempo, sono stati in seguito contattati tramite l’invio di posta cartacea. Shira Doron, responsabile del controllo delle infezioni per il sistema sanitario Tufts Medicine, ha cercato di rassicurare ribadendo il concetto già esposto sopra, e spiegando che i casi di pazienti potenzialmente esposti ad agenti patogeni trasmessi per via ematica a causa di cattive pratiche negli ospedali sono “piuttosto rari”, visto che la maggior parte delle infezioni accidentali avviene per via di lesioni causate dagli aghi o dalle apparecchiature, che entrano in contatto con occhi, naso e bocca.