Nella giornata di oggi è arrivata un’ulteriore conferma al ruolo di leader nella rappresentanza dell’industria agroalimentare di Massimiliano Giansanti, che oltre ad essere già presidente della nostrana Confindustria è stato eletto anche presidente del COPA: si tratta della più importante associazione che opera a livello europeo con l’obiettivo di rappresentare e dar voce agli agricoltori dei 27 stati membri – e ne riunisce complessivamente ben 22 milioni – attraverso le rispettive organizzazioni professionali agricole.
Un momento sicuramente di gioia per Massimiliano Giansanti che ha accolto l’elezione – che si è tenuta durante l’assemblea plenaria di Bruxelles – come una vera e propria sfida per ridare vigore al settore agricolo europeo alle prese con sfide che provengono sia dalla Cina, che dagli Stati Uniti; ma prima di arrivarvi vale la pena soffermarci un attimo sul curriculum di Giansanti che – come accennavamo prima – è diventato presidente di Confagricoltura la prima volta nel 2020 e si trova al centro del suo secondo mandato, mentre continua a ricoprire sia il ruolo di dirigente della sua Agricola Giansanti srl, sia quello di Amministratore Delegato del Gruppo Aziende Agricole Di Muzio.
Massimiliano Giansanti: “Tra gli obiettivi dei prossimi anni c’è la revisione della PAC per difenderci da Cina e USA”
La scalata di Massimiliano Giansanti all’interno del COPA è iniziata quattro anni fa quando è riuscito a raggiungere il ruolo di vicepresidente, ma ora che occupa la primissima poltrona dell’associazione promette di guidare “il futuro dell’agricoltura europea” nel corso dei prossimi – cruciali – anni pregni di “sfide” da affrontare e superare: “Questo incarico – ha spiegato – mi investe di una grande responsabilità che onorerò con la massima dedizione“, promettendo di essere “il presidente” che restituirà a “tutti gli agricoltori europei (..) la dignità” che meritano.
Tornando indietro al tema delle sfide che ci attendono – e per le quali promette di coinvolgere “tutti” a partire dai “vicepresidenti al mio fianco” – Massimiliano Gainsanti pone in particolare l’accento sulla “revisione della PAC” che sarà in grado di preservare la nostra competitività con realtà come “Stati Uniti e Cina” che dovranno adattarsi “agli standard UE sulla sicurezza” per continuare a vendere sul nostro mercato.
Dalla revisione della PAC Massimiliano Giansanti passa subito al tema – sempre centrale nel suo mandato – della difesa del “reddito degli agricoltori“, primissimo passo per garantire la “dignità” citata in apertura; e mentre non manca neppure un riferimento alle “azioni di contrasto al cambiamento climatico“, l’ultimo obiettivo che cita il neoeletto presidente è quello di rivoluzionare la narrazione sulla produzione del cibo e sul lavoro nei campi, mettendo al centro la scienza e le informazioni precise ed accurate.