Massimiliano Ossini e i problemi di balbuzie da bambino

Cambio di look per Massimiliano Ossini, che si è presentato a Ballando con le Stelle per la nuova puntata senza barba, ma soprattutto più in forma rispetto a sabato scorso, visto che aveva riportato un piccolo infortunio. Oggi, però, ha sorpreso tutti per il racconto che ha fatto nella clip di presentazione della nuova esibizione, in cui ha spiegato i problemi di cui ha sofferto da bambino.



Non ho condiviso il risultato con la giuria. Sono abituato ad avere tutto sotto controllo. C’è un motivo ben preciso dietro tutto ciò. Se dovessi tornare a quando ero piccolo, non sono stato uno di quei bambini sempre col sorriso, contento, perché ho avuto un problema all’epoca serio, balbettavo“, ha raccontato il conduttore prima di scendere in pista. “Fino all’età di 11-12 anni avevo la balbuzie. Andavo in classe e impiegavo tantissimo prima di riuscire a dire qualcosa“. Ma c’era anche un altro problema per Massimiliano Ossini



“Grazie alla chiesa ho iniziato a vivere…”

Avevo anche un tono di voce molto alto, acuto, quindi quando mi chiamavano mi scambiavano per mia sorella o mia madre. Mi vergognavo e attaccavo“, ha raccontato Massimiliano Ossini a Ballando con le Stelle. Era quindi arrivato a un punto in cui si vergognava di qualsiasi cosa. Un vortice che lo aveva spinto a trovare una soluzione, che però non funzionava benissimo. “La sera mi mettevo in camera col cuscino in faccia e urlavo, forte. Mia madre pensava che fossi matto. Ma così avevo la voce rauca, anche se continuavo a balbettare“.



Il conduttore ha raccontato di aver dimenticato quella parte, di averla voluta nascondere, quindi se ci ripensa riprova i brividi. Poi tutto è cambiato: “Devo ringraziare la parrocchia, l’oratorio. Mancava un bambino, io avevo le battute, le imparai e parlai senza balbettare. Quindi, quando parlavo facevo finta di essere qualcun altro“. Quel meccanismo lo ha salvato: “Ho iniziato a vivere“. Si spiega così la sua voglia di gestire tutto: “Nel ballo, in cui niente è sotto controllo, è come tornare bambino. O inizio ad avere tutto sotto controllo anche qui o devo trovare un’altra strada”.