Massimiliano Ossini: “I mie compagni ridevano perchè avevo una voce femminile”
Massimiliano Ossini, ospite de La volta buona condotto da Caterina Balivo, ha parlato della sua infanzia durante la quale veniva preso in giro a causa di una voce ‘troppo femminile’: “Quando ero piccolo avevo questo problema. Mia sorella era più grande di quattro anni, eravamo nella stessa scuola perchè le elementari e le medie stavano insieme. Quando io bussavo per le classi per prendere i nominativi, entravo nella classe e mi chiedevano: “Chi è”, rispondevo e tutti si mattavano a ridere.”
“Ridevano perchè avevo una voce femminile. Quando chiamavano a casa e rispondevo mi scambiavano per mia madre Tina. Ci stavo davvero male, tant’è che non volevo parlare più con nessuno e non parlavo. Allora, a quel punto, decisi di avere la voce più rauca, quindi mi mettevo il cuscino urlavo e un po’ mascheravo. Mi toglievo la voce”.
Massimiliano Ossini e la balbuzie: “L’ho avuta fino a 12 anni”
“Poi ho iniziato a balbettare, fino all’età di 11-12 anni. Quindi vivevo questo complesso della voce, in più balbettavo e i compagni mi prendevano in giro” ha affermato Ossini ai microfoni de La volta buona: “Dato che avevo questa cosa dentro di me, mi dava fastidio e volevo comunicare con gli altri, sono diventato un radioamatore. Modificavo la voce come volevo e mi chiamavo Apollo 13.”
E ancora: “Mi facevo uomo e non sapevano chi parlasse. Quindi ero questo personaggio, facevo finta di essere adulto che avevo viaggiato ecc. Dato che mi piaceva questa tecnologia avevo costruito un amplificatore a cinque valvole, quindi quando premevo per parlare si abbassavano le luci di casa e entravo nei televisori accanto; tant’è che davo fastidio. “