Anche il nome di Massimiliano Pani, figlio di Mina, viene in qualche modo chiamato in causa nella serata omaggio dedicata alla madre ad Una Storia da Cantare, il programma di Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero. La sua nascita, infatti, sollevò un polverone mediatico nei confronti dei suoi genitori, visto che il padre Corrado Pani e Mina lo fecero registrare all’anagrafe col cognome materno. Una decisione vista malamente dall’opinione pubblica, che definì la coppia come “famiglia dello scandalo”. Ad Una Storia da Cantare si parla quindi delle tante polemiche che coinvolsero Mina all’epoca, mentre non vi è menzione del debutto nella musica del figlio d’arte, che arriva appena sedicenne a fine anni settanta, quando in collaborazione con Alfano scrive le canzoni Il Vento e Sensazioni. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



Massimiliano Pani, una grande eredità artistica

Massimiliano Pani avrà la fortuna di nascere da due genitori artisti e muoverà presto i primi passi nel mondo dello spettacolo. Alla nascita però gli verrà dato il cognome Mazzini, quello della madre Mina. Il figlio di Corrado Pani vedrà il suo debutto nel mondo della musica nel ’79 quando, appena sedicenne, scriverà i brani Sensazioni e Il vento in collaborazione con Valentino Alfano. Due testi che verranno inclusi nell’album di Mina del ’79, dal titolo Attila. L’anno successivo farà un ulteriore passo in avanti e collaborerà con la madre cantante in pianta stabile, assumendo il ruolo di arrangiatore, strumentista e tastierista. La sua bravura permetterà a Massimiliano di collaborare con Renato Zero, Fabrizio De Andrè, Massimo Moriconi, e molti altri ancora. Negli anni Ottanta, giovanissimo, sposerà invece Ulrike Fellrath e nell’86 diventerà padre di Axel. Il loro matrimonio tuttavia sarà destinato a non durare: nel 2004 Pani vivrà la nascita del secondogenito Edoardo, avuto grazie al suo matrimonio con Milena Martelli. Oggi, sabato 22 febbraio 2020, Una storia da cantare ripercorrerà gli anni d’oro di Mina nella sua puntata, trasmessa su Rai 1. Ormai affermato come produttore, sarà Pani a rivelare al Messaggero la possibilità che la madre decidesse di presentarsi al Festival di Sanremo dell’anno scorso. “Se la Rai le chiedesse di scegliere i brani in gara e le permettesse di mantenere la visione artistica, credo proprio che accetterebbe”, dirà, svelando anche che Mina ha sempre seguito la kermesse con estrema attenzione. “E’ una fuoriclasse nell’intuire il potenziale prima degli altri”, aggiungerà parlando degli artisti in gara e della capacità della cantante di individuare i talenti sul palco.



Massimiliano Pani, figlio Mina: il “debito” con sua madre

Massimiliano Pani deve molto alla madre Mina, soprattutto per quanto riguarda la sua carriera. Diventare il produttore della cantante gli ha aperto molte porte e non lo nasconde. “Per me lavorare per Mina ha significato poter collaborare con musicisti di altissimo livello, come Danilo, Massimo e Alfredo [Rea, Moriconi e Golino, ndr], quindi è stato un meccanismo di crescita importante per me come produttore”, ha detto a TgCom24. “Trattare tanti generi diversi da una parte ‘obbliga’ ad ascoltarli, ma dall’altra ti permette anche di aprire la mente e ad arricchire nello stesso tempo il tuo bagaglio musicale”, ha aggiunto parlando anche del lavoro che gli ha permesso di collaborare con i jazzisti, per realizzare il disco Tre per Una che Mina ha pubblicato lo scorso anno. Nello stesso 2019 verrà pubblicato inoltre il disco che vanta la collaborazione fra Mina e Ivano Fossati. Quest’ultimo, alcuni anni prima, aveva già annunciato di volersi ritirare dalle scene. “Quando mia madre ha lanciato questa bellissima provocazione musicale, lui l’ha subito raccolta”, dice Pani a Sorrisi, “Il risultato è fantastico: Ivano ha tirato fuori il meglio di sè con canzoni straordinarie, dimostrando ancora una volta che le cose vanno fatte quando si è davvero ispirati”. Un disco che Massimiliano ha amato realizzare: “Mentre ci lavoravo ogni tanto mi fermavo ad ascoltare e mi rapiva. Non è la norma: l’arrangiatore è un po’ come il correttore di bozze. Legge, corregge, ma non si gode la lettura. Io invece mi sono fermato a leggere”.

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