Massimo Bernardini, il battesimo televisivo ‘grazie’ a Gianni Minoli

Ospite della puntata odierna de I Fatti Vostri uno dei volti più rappresentativi della Rai e dell’informazione in generale: Massimo Bernardini. Noto per la conduzione di Tv Talk, nel salotto mattutino di Rai Due si è raccontato tra aneddoti professionali e curiosità che riguardano il piccolo schermo tra attualità e nostalgico passato. Il giornalista parte dal raccontare la difficoltà degli esordi, quando preparare la programmazione era decisamente più complesso: “Quando abbiamo cominciato era davvero complicato, dovevi registrare tutto”. Pensando invece ad oggi, Massimo Bernardini ha ironizzato menzionando anche sua moglie: “Ancora oggi è complesso, soprattutto ad inizio stagione perchè devi guardare tutti i programmi: mia moglie mi guarda come un demente…”.



Proseguendo nell’intervista, Massimo Bernardini ha poi svelato un aneddoto relativo agli esordi. “Il mio battesimo televisivo? Penso sia stato l’incontro con Gianni Minoli quando facevo ancora il giornalista di carta stampata; avevo cominciato con la musica ma la tv era troppo centrale. Minoli è stato fondamentale, all’inizio era una collaborazione; poi siamo andati in onda su Rai Tre”.



Massimo Bernardini, dalla passione per la musica al rimpianto su John Lennon

Sempre a I Fatti Vostri, Massimo Bernardini ha avuto modo di raccontare alcune sue passioni, dalla musica alle gite in moto con sua moglie. “Ho studiato anche musica, ho mollato perché non avevo il talento necessario. Diciamo che maneggio alcuni strumenti: la chitarra acustica, il pianoforte… Appassionato di moto? Sì, di uno scooter in particolare; viaggio con mia moglie, abbiamo iniziato 15 anni fa. Prima facevamo dei passi alpini, la scorsa estate invece abbiamo fatto il giro dell’Istria”.

Massimo Bernardini è stato poi incalzato con una domanda molto particolare; il conduttore ha scelto chi porterebbe invita tra le grandi firme della musica al fine di poterlo intervistare. “Probabilmente Lennon, io ho conosciuto Mccartney, ci portò nella scuola che frequentarono da giovani. Mi sarebbe piaciuto molto conoscerlo”. Infine, a proposito dei 70 anni della Rai, il giornalista ha indicato una sua personale icona che ricorda con stima e ammirazione. “Mi è capitato di rivederlo a Natale con mia moglie, sto parlando di Sergio Zavoli; lui nel ‘72 aveva i testimoni degli anni venti per raccontare con un programma tv il fascismo. Anche dal punto di vista linguistico era fantastico, fece una serie di invenzioni incredibili nel suo programma…”.