Più controlli alle cooperative che fanno affari con l’immigrazione: questa la promessa di Massimo Bitonci. Intervistato dalla Verità, il sottosegretario delle Imprese e del Made in Italy ha spiegato che di vicende simili a quelle che ha coinvolto la famiglia di Aboubakar Soumahoro ne potrebbe citare a centinaia. A suo avviso, le false coop sono la principale centrale del lavoro nero in Italia: “Dietro lo schermo della mutualità, ottengono ingiuste agevolazioni, quando in realtà perseguono interessi economici privati, spesso legati alla malavita”. Bitonci ha aggiunto: “E le prime vittime di questo andazzo sono le cooperative sane, come ad esempio le cooperative di comunità e sociali, quelle che aiutano la collettività svolgendo servizi che lo Stato non riesce più erogare”.
Le parole del sottosegretario Bitonci
Bitonci ha evidenziato che il ministero ha cancellato 4 mila cooperative fantasma, ossia scatole vuote che non presentavano alcun bilancio. Ma non è tutto, perché il governo a gennaio aprirà un tavolo per riformare il sistema di vigilanza. “Bisogna intervenire sul meccanismo di controllo: oggi le verifiche vengono effettuate da revisori con patentino, ma per due terzi delle centomila coop spetta al ministero la verifica ordinaria, che però visti i numeri diventa occasionale”, ha spiegato Bitonci: “Vogliamo rendere obbligatoria la revisione biennale per tutti, da parte di operatori esterni, con patentino e corso di formazione, i quali si assumeranno la relativa responsabilità”. Ci sono interessi economici nascosti, o lavoro irregolare, o sospetto di malaffare? La domanda posta da Bitonci: “In questo caso, partirà la segnalazione al ministero che interverrà con i controlli straordinari, liquidazione, scioglimento e denunce del caso. Solo così faremo emergere i tanti ‘casi Soumahoro’ in giro per l’Italia”.