È morto Massimo Bochicchio, il broker che aveva truffato Antonio Conte e altri vip. È rimasto coinvolto in un tragico incidente sulla Salaria a Roma ed è morto intorno a mezzogiorno di domenica, dopo aver perso il controllo della moto, una Bmw, che è finita fuori strada e ha preso fuoco con il broker ancora a bordo. Massimo Bochicchio era agli arresti domiciliari e stava assistendo al suo processo per esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio. Il procedimento era cominciato nei mesi scorsi e si teneva nelle aule di piazzale Clodio.



Quel viaggio che si è rivelato fatale, dunque, era stato autorizzato dal giudice. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, le ambulanze che sono intervenute sul posto non hanno potuto far altro che accertarne la morte. Ma sono in corso indagini per accertare la dinamica. L’incidente è avvenuto all’altezza del civico 875, in direzione del centro di Roma. Sul posto sono accorse anche le pattuglie del III gruppo Nomentano della polizia locale.



MASSIMO BOCHICCHIO: DOMANI ERA PREVISTA UDIENZA

Massimo Bochicchio aveva promesso rendimenti a doppia cifra per importanti investimenti, ma poi si era dileguato. L’ex banchiere e consulente finanziario si era occupato di diversi vip e sportivi, come l’ex allenatore di Juventus e Inter Antonio Conte, il calciatore Stephan El Shaarawy, l’ex ct della Nazionale Marcello Lippi e il figlio Davide, il designer Achille Salvagni e l’ambasciatore d’Italia a Londra Raffaele Trombetta, ma ci sono molti altri nomi del jet set. La linea difensiva del broker non era mai cambiata: “Sono un broker che lavora per la sua famiglia”.



Il 26 novembre scorso era stato arrestato e aveva subito un sequestro di 70 milioni di euro con l’accusa di esercizio abusivo della professione. Stando alle stime degli investigatori, il giro d’affari era plurimilionario. Infatti, nel 2020 confidava di essere arrivato a gestire un investimento di 1 miliardo e 800 milioni. Domani Massimo Bochicchio si sarebbe dovuto presentare in aula nel tribunale di Roma per la terza udienza del suo processo.