Massimo Boldi e Antonio Razzi ‘rimbalzati’ alla camera ardente di Silvio Berlusconi: cos’è accaduto

Massimo Boldi si è reso protagonista di un episodio bizzarro riportato da diversi portali nella giornata di ieri. Il comico e attore, insieme ad Antonio Razzi, si era recato a Villa San Martino ad Arcore. I due, come raccontato da Antonio Razzi attraverso il Corriere della Sera, non sono stati fatti entrare nella villa di Silvio Berlusconi dove era allestita la camera ardente.



Questo il racconto del senatore: “Io vengo dalla Svizzera e sono molto preciso. Sapevo che non ci avrebbero fatti entrare perché avevo telefonato. Mi hanno risposto: ‘Non possiamo fare entrare lei, altrimenti tutta l’Italia vuole entrare’. E io non ho voluto insistere”. In seguito ha precisato: “Avevo già saputo al telefono dalla segreteria che non facevano entrare nessuno, eccetto i familiari stretti. Non avevo intenzione di andare lì per farmi intervistare come ha fatto Massimo. Io sono andato per il presidente Berlusconi. Ho solo accompagnato Massimo che voleva entrare per forza. Domani (oggi) invece sarò in chiesa per il funerale”.



Massimo Boldi ricorda Silvio Berlusconi: “Per me non è scomparso, c’è ancora”

In seguito al fatto accaduto ad Arcore, Massimo Boldi ha condiviso un breve ricordo di Silvio Berlusconi. Queste le sue parole: “Sono stato amico di Silvio Berlusconi per me non è scomparso, c’è ancora. È stato il nostro maestro, era un grande cantante di canzoni francesi. Credo che ora lo stadio del Monza debba essere intitolato a Silvio”. Il comico ha anche confessato di avergli “rubato” alcune barzellette: “Assolutamente sì, lui era un barzellettiere eccellente, oltre che un cantante straordinario. Amava le canzoni francesi”.

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