Il processo su Massimo Bossetti, secondo la Giustizia italiana l’assassino di Yara Gambirasio, potrebbe davvero presto riaprirsi? La sua difesa da sempre spera di poter dare una svolta al caso, nonostante la condanna all’ergastolo in via definitiva a carico del carpentiere di Mapello, ed ora giunge una ulteriore e clamorosa indiscrezione che potrebbe riaccendere i riflettori sulla vicenda proiettandola proprio verso una ipotetica revisione del processo. A parlare in esclusiva ai microfoni del settimanale Oggi è stato Giorgio Casari, docente di genetica nonché consulente dell’accusa per l’omicidio della giovane Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate uccisa nove anni fa, il 26 novembre 2010. “Il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L’abbiamo conservato. E c’è ancora. Anche se proprio in questi giorni stiamo restituendo il materiale genetico alla Procura di Bergamo che lo ha richiesto”, ha rivelato tra le pagine del settimanale il perito dell’accusa, aprendo la strada alla riapertura del processo a carico di Bossetti.



MASSIMO BOSSETTI, RIVELAZIONE CHOC SU DNA IGNOTO 1: PARLA LA DIFESA

Quella resa dal professor Giorgio Casari è una rivelazione clamorosa ed a rendersene conto è anche la difesa di Massimo Bossetti. A motivare l’importanza della notizia e che potrebbe giocare ora a favore dell’uomo condannato all’ergastolo è proprio uno dei suoi difensori, l’avvocato Claudio Salvagni, che ha ricordato come tutte le richieste di una superperizia che portasse ad un confronto tra il Dna del proprio assistito con quello di Ignoro 1 sarebbero sempre state vane. La motivazione ufficiale sempre presentata aveva a che fare con l’esaurimento dei reperti utili all’esecuzione della perizia richiesta con forza e ripetutamente dallo stesso Bossetti. L’avvocato Salvagni, dopo queste rivelazioni choc, stando a quanto riferito da Oggi ha preannunciato una denuncia per frode processuale alla quale seguirà la domanda di revisione del processo: “Grazie al vostro settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c’è sempre stato e c’è ancora. E la Procura lo ha sempre saputo. La superperizia si può e si deve fare. E se le notizie saranno confermate anche da una indagine difensiva per la quale ho già ricevuto mandato da Bossetti, verrà valutata ogni possibile azione per il ripristino della giustizia violata, non esclusa una denuncia penale per frode processuale”, ha confermato il legale a Oggi.

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