Massimo Bossetti dal carcere ha mandato una lettera alla trasmissione Iceberg Lombardia indirizzata al fondatore di Libero, Vittorio Feltri. L’uomo è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio ma si è sempre ritenuto innocente e ad oggi continua a ribadire la sua totale estraneità rispetto al delitto della tredicenne di Brembate. Il processo a suo carico si è ormai concluso da tempo in Cassazione, ma Bossetti non smette di chiedere di poter analizzare una serie di reperti nella speranza di poter trovare l’elemento chiave che possa determinare la revisione del processo, in particolare l’analisi dei reperti di Dna.



Nella nuova missiva resa nota nel corso della trasmissione di Telelombardia, Massimo Bossetti, ex muratore di Mapello, rivolgendosi direttamente a Vittorio Feltri scrive: “Sento il desiderio di salutarlo e ringraziarlo per quanto si è reso disponibile prendendosi cura del mio caso, sperando che continui a tener vivo la mia situazione”. L’uomo si è detto per nulla intenzionato a rassegnarsi e spera che il caso non finisca nel dimenticatoio “affinché possa finalmente emergere quella verità che da anni cerco e chiedo sempre più mi viene negata”.



Massimo Bossetti, per Feltri è innocente

Nella sua nuova lettera dal carcere, Massimo Bossetti prosegue: “La forza per affrontare la quotidianità è alimentata dai miei cari e da tutte quelle persone che mi mostrano vicinanza e affetto…”. Oggi il suo desiderio è che ci fosse “più sincerità, più trasparenza in merito a quanto non ho mai smesso di supplicare affinchè si evitasse di rimbalzarmi da una corta all’altra!”.

Dopo la lettura della missiva, il direttore Feltri si è espresso commentando: “Se Bossetti chiede di riesaminare il Dna e quelle che vengono considerate prove regine e che invece tali non sono, non capisco perchè se il tribunale è convinto di avere ragione, neghi a Bossetti di fare una revisione”. A suo dire, i continui “no” finora pronunciati contro le richieste di Bossetti dipendono dal timore “che salti fuori che l’esame del Dna non era credibile”, ha aggiunto Feltri. “Se in questo caso fosse stato commesso un errore perchè non verificare?”, si è domandato il giornalista. Feltri, senza mezzi termini, ha aggiunto: “Io sono convinto che Bossetti sia innocente per una ragione molto semplice: non capisco come abbia potuto caricare una ragazzina, un’atleta, sul suo camioncino, e trasportare per chilometri senza suscitare nella ragazzina un minimo di reazione e protesta. Purtroppo sono persuaso che lì sia successo qualcosa di ben diverso”. A detta di Feltri non occorre accontentare la sete di giustizia ma occorre cercare la giustizia. Il giornalista si è detto convinto che Bossetti andrebbe ascoltato e fatti tutti gli accertamenti mai fatti in modo accurato. “Ha il diritto ad arrivare fino in fondo ad una giustizia che sia giusta, seria e in grado di accettare la verità”, ha chiosato Feltri. “Non posso sopportare che un uomo come Bossetti, che è stato perseguitato, pensate ai suoi figli… Sono convinto che si debba avere rispetto non solo degli imputati ma anche dei loro figli”.