Massimo Bossetti e l’omicidio di Yara Gambirasio: si va verso la revisione del processo? È la clamorosa rivelazione effettuata dal settimanale “Oggi”, in edicola a partire da domani, giovedì 30 gennaio 2020, che, nel servizio dedicato all’argomento, riporterà in esclusiva il documento sottoscritto da Giovanni Petillo, presidente della Corte d’Assise, contenente l’elenco dei 98 reperti disponibili e confiscati poiché non venissero distrutti o restituiti. Ebbene, ciò che emerge da quei carteggi è incredibile: ci sono (e sono ancora utilizzabili) addirittura 54 campioni di DNA di Ignoto 1 in provetta. Una novità inimmaginabile e impronosticabile, che ribalta ogni scenario, anche perché smentisce, di conseguenza, quanto scritto nelle motivazioni alla base della sentenza emessa dalla Corte d’Assise di Brescia (“Quello che è certo, in ogni caso, è che non vi sono più campioni di materiale genetico in misura idonea a consentire nuove amplificazioni e tipizzazioni”). Proprio perché utilizzabile, tale DNA potrebbe confermare la colpevolezza di Bossetti o certificarne l’estraneità ai fatti, aprendo così un nuovo filone di indagini per capire chi si cela dietro Ignoto 1.



MASSIMO BOSSETTI, PARLA IL SUO AVVOCATO: “SCRITTO IL CONTRARIO DELLA VERITÀ”

Massimo Bossetti, dunque, potrebbe anche risultare innocente. A tal proposito, uno dei suoi avvocati, Claudio Salvagni, sulle colonne di “Oggi” afferma che “se il Dna c’era ancora ed era a disposizione in notevole quantità, come è possibile che il presidente della Corte d’Assise di Brescia, Enrico Fischetti, abbia scritto nella sentenza d’Appello il 17 luglio 2017 che ‘il materiale genetico è esaurito’? Quali verifiche erano state fatte?”. Un interrogativo lecito, senza dubbio, al quale Salvagni aggiunge un’ulteriore considerazione: “Anche la Corte di Cassazione ha fatto sue le conclusioni dei giudici di Brescia, definendo ‘ininfluente’ la possibilità che il Dna esistesse ancora. Il presidente Petillo ha emesso un decreto e ci ha consegnato un documento che, da solo, è sufficiente per chiedere la revisione del processo. Dimostra infatti che in una sentenza passata in giudicato la Suprema Corte ha scritto il contrario della verità. Voglio credere che i reperti siano conservati in modo adeguato, perché sono certo che Ignoto 1 non sia Bossetti e che la nuova perizia dirà un’altra verità. Se invece fosse colpevole, almeno Bossetti sconterà l’ergastolo dopo aver avuto un giusto processo e la possibilità di difendersi”.

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