“Un’opportunità, solo”. Questo il titolo della nuova poesia scritta da Massimo Bossetti dal carcere dove è rinchiuso in seguito alla condanna all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. A pubblicarla in esclusiva è Iceberg, la trasmissione di TeleLombardia. “Non abbiate paura, né timore. Da anni, urlo… un semplice esame, un diritto di chiunque, un diritto che pure a me spetta”, scrive l’ex muratore di Mapello.



Con o senza coro supplico e imploro per realizzare questo mio sogno d’oro. Stanco e preda da un destino avverso in bilico su questo… teso filo sfodero il mio tessuto di rabbia. L’attesa è snervante, l’attesa è stressante. Cavalco la speranza in una radiosa luce raggiante. Un’esistenza, l’ultima della mia essenza, inadatta per essere qui consumata. Inadatta per essere qui annientata…”, prosegue Massimo Bossetti nella sua poesia. Quindi, l’ennesimo appello: “Per favore lasciatemi vivere e non più sopravvivere. Lasciatemi amare e non più lottare. Non fate sì che soffochi il calore del mio cuore. Preda del mio abbandono un’opportunità, solo… io vi chiedo!”, conclude Massimo Bossetti.



OBIETTIVO REVISIONE PER LA DIFESA DI BOSSETTI

In studio l’avvocato Claudio Salvagni, legale di Massimo Bossetti, che continua a chiedere che venga nuovamente esaminato del Dna di Ignoto 1. “Il Dna c’è ancora, è stato spostato dal laboratorio San Raffaele, dove era custodito a -80 gradi, allo scantinato dell’Ufficio Corpi di Reato a temperatura ambiente, questo è un dato oggettivo”. Per il legale non c’è la certezza che il materiale sia distrutto: “Molto probabilmente lo è, ma per capirlo va analizzato”. Tra pochi giorni, comunque, si discuterà dell’opposizione alla richiesta di archiviazione, che dovrà essere valutata dal gip. “Noi sosteniamo che i beni sequestrati non possono essere distrutti. C’è l’articolo 294 che lo dice chiaramente. O vanno confiscati o vanni restituiti. Il fatto che i reperti siano stati spostati, sapendo come dovevano essere conservati, equivale alla distruzione. Questo è un reato, qualcuno li ha fatti spostare”.



Se venisse accolta l’opposizione all’archiviazione, potrebbe esserci un supplemento di indagine o un’imputazione coatta, secondo quanto precisato dall’avvocato Claudio Salvagni ad Iceberg. “Noi aspettiamo questo passaggio, che è fondamentale, ma ci sono dati già teoricamente sufficienti, perché il processo si è chiuso decretando che non era possibile fare una perizia perché il materiale è esaurito. Ma è un dato oggettivo che non sia esaurito, quindi due sentenze sono già sbagliate. La Cassazione lo dice in tre parti: a pagina 68, 73 e 122. Così in Appello: pagina 171, 238 e 291. In queste pagine si ribadisce che il Dna è esaurito; quindi, non è possibile fare nuove amplificazioni sugli estratti di Ignoto1 e quindi la perizia non avrebbe senso”. Già questo sarebbe sufficiente per la revisione. Dunque, a prescindere da come andrà finire, la difesa di Massimo Bossetti è pronta a chiedere la revisione del processo: “È una possibilità che potremmo percorrere già oggi. Con i dati che abbiamo in mano ci sarebbero sufficienti elementi per poter quantomeno affrontare il primo grado del processo di revisione. Ho promesso a Bossetti di andare fino in fondo”. Forse già a dicembre.