Sono trascorsi 6 anni da quel 16 giugno 2014, quando Massimo Bossetti fu arrestato per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il caso continua però ad essere al centro dell’attenzione soprattutto alla luce delle reazioni di chi si è dissociato dalle parole dell’avvocato Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, la quale in una intervista a Bergamonews ha espresso dubbi sulla sentenza che ha condannato definitivamente all’ergastolo il muratore di Mapello. Secondo l’avvocato le prove contro Bossetti non sarebbero state così limpide e schiaccianti. “Quando un imputato è colpevole, a causa di elementi probatori schiaccianti, solitamente chiede il rito abbreviato che permette di ottenere lo sconto di un terzo della pena. Bossetti, invece, sicuro della sua innocenza, non ha mai optato per riti alternativi a quello ordinario. E ciò mi fa riflettere sulla sua colpevolezza”, ha dichiarato. Ad intervenire alla trasmissione La Vita in diretta è stato l’avvocato Claudio Salvagni, uno dei difensori di Bossetti, il quale ha commentato: “Mi sembra strano che un avvocato con un ruolo particolare non possa esprimere un pensiero. Questa sentenza ha lasciati aperti tantissimi dubbi sempre alimentati da tutte le sentenze e dai continui “no” alle nostre richieste di perizia, se si fosse voluto eliminare ogni dubbio bastava concederlo e questo avrebbe tolto ogni possibilità di dubbio”, ha aggiunto, rispetto alle continue richieste di poter eseguire controperizie sui reperti. “Ogni anno siamo sempre costretti a ritirare queste richieste fino agli ultimi giorni, quando l’istanza è stata dichiarata inammissibile, secondo me si è voluto alimentare il dubbio”, ha proseguito il legale.
MASSIMO BOSSETTI INNOCENTE? PARLA L’AVVOCATO SALVAGNI
Ad intervenire a La Vita in diretta per commentare il caso Bossetti legato al delitto di Yara Gambirasio anche il giornalista Giovanni Terzi: “Alcune sentenze le persone normali, sopratutto gli avvocati possono commentarle, rispettandole da una parte ma commentandole. Chi si occupa di questo continuamente, legge la sentenza e trova che qualcosa non funzioni credo sia legittimo commentare”. Il magistrato Ines Pisano ha contestato la tesi della collega Aldrovandi rispetto alla scelta dell’imputato del rito abbreviato: “a volte è anche una scelta opposta perchè quando le carte possono essere particolarmente dure per l’indagato può scegliere di andare in dibattimento. Sulla scelta del rito ritengo che questo non dica nulla”. Intanto Bossetti continua a dichiararsi innocente. L’avvocato Salvagni ha aggiunto sulla scelta del rito abbreviato “non voluta da Massimo Bossetti e appoggiata perchè con il dibattimento abbiamo spiegato le anomalie del dna”. La vera novità esposta dal legale è relativa alla presenza di “54 campioni di dna, novità assoluta rispetto alle sentenze precedenti che dicevano che erano esauriti i campioni”. Tra Salvagni e la Pisano si è avuto un piccolo battibecco proprio in merito al contenuto della medesima sentenza.