Novità sul caso Massimo Bossetti nel corso della puntata de “La Vita in Diretta” di oggi, lunedì 22 giugno 2020. Nei giorni precedenti la Corte di Assise di Bergamo ha respinto la richiesta dei legali di esaminare i reperti. L’avvocato del muratore di Mapello, Claudio Salvagni, ha commentato: “Abbiamo rivolto la stessa istanza all’ufficio corpi di reato, che deve ancora risponderci. Mi pare ci sia la volontà di allontanare questa attività”. Ci sono attualmente 54 campioni di DNA, estratti da slip e leggings indossati dalla povera Yara Gambirasio il giorno del suo omicidio. L’avvocato Andrea Catizzone, presente in studio, ha commentato così la situazione: “Il diritto di Difesa deve essere garantito al 100%. Se ci sono strade affinché esso possa essere esercitato da ciascuno di noi, queste devono essere concesse. La Difesa ha chiesto una revisione di sentenza di condanna, che può essere concessa soltanto in caso di nuove prove o di rivalutazione delle prove già acquisite sulla base di nuove tecnologie”.
MASSIMO BOSSETTI: LA NUOVA LETTERA
Ottomila test del DNA sono stati effettuati nel corso del processo, ai quali al legale di Massimo Bossetti non è stato concesso l’accesso: “Noi non sappiamo se siano effettivamente stati svolti, oppure no. Abbiamo chiesto anche fotografie in alta definizione dei reperti e ci hanno risposto di no, benché vi sia l’autorizzazione di un giudice”. Intanto, dal carcere giunge notizia di un Bossetti sempre più provato dalle continue negazioni alle quali è sottoposto dalla magistratura, tanto che lo scorso 16 giugno ha impugnato carta e penna e indirizzato una missiva al giornalista Giovanni Terzi, nella quale ha scritto: “Vogliamo smetterla di farci prendere in giro dal sistema e provare a rendere finalmente a me e Yara una vera giustizia? Aiutatemi, affinché io possa accertare l’unica verità di sempre”. All’uomo manca “l’amore quotidiano dei miei figli: sono disperato, in preda a un’immensa sofferenza, ingiusta”. E ancora: “Una persona innocente deve essere disposta a tutto, anche a morire, se necessario“.