«In Giappone ci sono tasse di successione pesantissime e non mi risultano comunisti. E’ una proposta che condivido in toto. Lo chiederemo tra due-tre mesi, bisognerà pur affrontare il debito incredibile che stiamo accumulando. Speriamo che Draghi riesca a gestire le cose nel più indolore possibile, ma qualche manovra in casa dovremo pur farla e questa mi pare di una equità evidente»: così Massimo Cacciari sulla proposta di Enrico Letta, subito bocciata dal premier. Intervenuto a Otto e mezzo, il filosofo ha rimarcato: «E’ una manovra talmente logica e talmente minima, di dimensioni ridottissime. Se si tassano sopra i 5 milioni, cosa si vuole ottenere? Secondo me non bastano assolutamente».



Massimo Cacciari si è poi soffermato sulla riforma fiscale: «La riforma fiscale è una cosa seria, ma questo governo non la farà. I soldi arriveranno, Draghi i soldi li prende come hanno fatto tanti governi in Europa, dicendo “noi le riforme le faremo”. Che riforme possono fare un governo di questo tipo? Un governo per fare le riforme deve essere forte, non ho mai visto governi apparecchiati in questo modo fare le riforme».



MASSIMO CACCIARI A OTTO E MEZZO

Massimo Cacciari ha poi parlato del Recovery Plan: «Sarà grasso che cola se riuscirà a spendere quei soldi dell’Europa. Draghi si concentri su procedure che accelerino tutto il percorso per giungere al cantiere. Poi penseremo alla riforma della PA, ma sarebbe già moltissimo se Draghi riuscisse ad individuare dei percorsi per fare in modo che questi soldi siano spesi bene e rapidamente: sarebbe già un miracolo». L’ex sindaco di Venezia ha poi commentato così le prime voci sul Quirinale dopo il no al secondo mandato di Mattarella: «L’aveva detto anche Napolitano e davvero non voleva, è stato proprio costretto (ride, ndr). Se alla fine dell’anno le cose stanno andando bene, può darsi anche che Draghi vada al Quirinale. Ma se siamo ancora in mezzo al guado, è chiaro che devono tenersi Draghi e deve fare un bis Mattarella».

Leggi anche

"UE dica se la guerra con la Russia è inevitabile"/ Cacciari: "Il mondo USA-centrico non può più funzionare"