Tra Conte II e Draghi I, Massimo Cacciari senza filtri ai microfoni di Accordi & Disaccordi. «Il Governo Conte era un governo politico che sarebbe stato tenuto a fare cose politiche, cioè non semplicemente affrontare le emergenze ma svolgere azioni di peso politico e strategico. E’ fallito non per Renzi, ma perché non combinavano niente, non avevano idea neanche di come presentare un decente Recovery Plan», il giudizio dell’ex sindaco di Venezia.



Massimo Cacciari ha poi aggiunto sul nuovo premier: «Poi Renzi ha fatto leva su questa evidente impotenza strategica-politica per fare fuori Conte e Zingaretti, così da aprire una fase di fibrillazione nel Pd. Draghi presenterà un Recovery Plan sufficiente, è una persona che gode di grandissima fiducia internazionale e, semplicemente perché esiste, ci ha fatto risparmiare diversi miliardi di costi del debito, vedi lo spread».



MASSIMO CACCIARI: “RISTORI ANCORA NON ARRIVANO”

«I ristori ancora non arrivano, il governo Draghi avrebbe dovuto fare partire i ristori senza lungaggini, lacci e lacciuoli burocratico-amministrativi. Il governo Draghi qualcosa farà, certamente non farà le riforme, forse più decentemente rispetto al niente fatto dal governo Conte», ha rimarcato Massimo Cacciari nel corso del suo intervento, per poi accendere i riflettori sui rischi legati al “populismo del futuro”: «Il populismo tutto ideologico che abbiamo conosciuto nel recente passato penso sia ormai superato dai fatti e anche dalla pandemia che stiamo attraversando. Io temo il populismo sociale, basato sulla protesta di milioni di persone. Quello è il populismo prossimo e futuro se i governi europei non sapranno affrontare strategicamente questa emergenza che stiamo attraversando. E nessun partito politico sta parlando di questo».

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