Il filosofo Massimo Cacciari è intervenuto come ospite in videocollegamento nel salotto televisivo di Bianca Berlinguer a “Cartabianca”, in occasione della puntata trasmessa su Rai 3 nella serata di ieri, martedì 9 giugno 2020. Sollecitato dalla presentatrice, Cacciari ha parlato dei soldi che l’Italia riceverà dall’Europa, dicendo che finiranno per essere buttati “se li usiamo soltanto per inseguire l’emergenza e i compiti assistenziali che l’emergenza sanitaria comporta. Sarà un vero e proprio spreco se non ci presentiamo in Europa con un vero piano di ristrutturazione, indicando con precisione le priorità di spesa”. Per poi aggiungere: “Il documento redatto da Colao è di una genericità impressionante. Andiamo lì con delle parole che permeano la campagna elettorale da decenni: sostenibilità, equità, resilienza, economia verde. Aria fritta! In Europa stiamo ad ascoltare quello che dicono gli altri e basta: la politica non è ascoltare, bensì rispondere! Andiamo in UE con delle idee precise sulle infrastrutture che si intendono costruire, con gli ospedali che necessitano di finanziamenti e così via”.
MASSIMO CACCIARI: “PEGGIO DI COSÌ NON SI POTEVA FARE”
Nel corso del suo intervento, Massimo Cacciari si è poi sfogato apertamente contro i vertici dell’esecutivo italiano, rei a suoi dire di avere gestito male il Paese in questo periodo. “C’è gente che aspetta la cassa integrazione – ha dichiarato –… Com’è concepibile? Come si fa a passare attraverso le banche per i finanziamenti alle imprese? È evidente che gli istituti di credito non li daranno! C’è la cassa deposito e prestiti, per esigenze di questa natura. Quale credibilità può pensare di avere un Governo che ha amministrato in questa maniera la Fase 2? Non sappiamo dove appigliarci, peggio di così non si poteva fare”. La situazione, ha continuato il filosofo è gravissima per il piccolo commercio, l’artigianato, le filiere collegate al turismo e anche per i Comuni, che si vedranno ridurre le entrate e dovranno fronteggiare il deficit mostruoso delle aziende di trasporto. “Le autonomie locali sono quelle che salvano i servizi sociali in questo Paese. Tutti i sindaci stanno chiedendo aiuto, ma nessuno ne parla. I soldi dove li troviamo? Ci sarà una patrimoniale? In che misura?”, ha concluso l’ospite.