A “Otto e Mezzo” si parla di patriarcato dopo le tante polemiche degli ultimi giorni, seguite all’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin. Lilli Gruber interpella anche il filosofo Massimo Cacciari, che con la sua risposta lascia di stucco la conduttrice: “Può piacere o no, ma la civiltà occidentale, dall’invasione dorica, 1500 anni prima di Cristo, si è imposta su una idea di patria potestas. Questo, ovviamente, non c’entra se condividerlo o meno. È la realtà” spiega.
Secondo il filosofo si tratta di “una cosa che è dura, per poi andare in crisi, fino al nostro Rinascimento. Una ‘robetta’ di 2000 mila anni. Bisogna rendersi conto di cosa stiamo parlando. Stiamo parlando di una rivoluzione culturale e antropologica. Già nei drammi shekesperiani è chiarissima la crisi del modello patriarcale. Come nel Re Lear, o l’Amleto”. Dunque, oggi, non ci sarebbe alcun modello patriarcale insito nella società.
Cacciari: “Il ruolo maschile nella famiglia ha perso importanza”
Secondo Massimo Cacciari “col tempo questa crisi (del patriarcato, ndr) si è approfondita, l’epoca storica della famiglia borghese già segna una grave crisi della cultura patriarcale, e via via si approfondisce, determinando una crisi altrettanto culturale e antropologica. Sto parlando del venire sempre meno, e con drammatica rapidità nell’ultimo periodo, del ruolo maschile nella famiglia“.
Parlando anche dell’omicidio di Giulia Cecchettin per mano dell’ex fidanzato, Cacciari sottolinea a “Otto e mezzo”: “Io credo che queste tragedie siano proprio il frutto, nelle personalità più deboli e fragili, del venir meno di questa loro centralità, di questa loro figura di riferimento, di questa loro legittimità valoriale“. A detta del filosofo, infatti, “oggi non esiste più quel modello di famiglia. La famiglia patriarcale è in crisi da 500 anni e non esiste più da 200 anni”.