«C’era davvero bisogno che il governo esasperasse così tanto la situazione?»: questa la domanda posta da Massimo Cacciari ai microfoni de Il Fatto Quotidiano. Il filosofo, critico sull’introduzione dell’obbligo di green pass, ha puntato il dito contro i media, rei di aver colpevolmente banalizzato per giorni le proteste, riducendole a rivendicazioni neofasciste senza valutarne i contenuti. Ma non solo…
Secondo Massimo Cacciari l’obbligo di green pass è una forzatura tremenda, considerando anche l’articolo 1 della Costituzione: «Ma deriva dalla colossale ipocrisia di non aver imposto l’obbligo vaccinale, per il semplice motivo che con ogni probabilità la Corte Costituzione lo avrebbe rimandato indietro».
MASSIMO CACCIARI: “CONTINUA A MANCARE CHIAREZZA”
Insistere sulla presenza di neofascisti alle manifestazioni contro il green pass serve a far perdere di vista la sostanza della protesta, secondo Massimo Cacciari, che ha acceso i riflettori sulla totale inconsapevolezza con cui si impongono le cose: «Il generale Figliuolo ci assicura che la vaccinazione va alla grande e che ci avviciniamo al 90 per cento di vaccinati. Bene: se lo stato sanitario non è così drammatico, valeva la pena di esasperare così tanto la situazione con questa forzatura nei confronti dei lavoratori? Anche perché dal governo continua a mancare chiarezza: nessuno ci ha spiegato sulla base di quali numeri si rafforzano le restrizioni».