Da noi a ruota libera, Massimo Ceccherini imbarazza Francesca Fialdini: “Non devo dirle queste cose”
Questa sera ci sarà la cerimonia della notte degli Oscar 2024 e anche l’Italia è in trepidante attesa per sapere se Io Capitano di Matteo Garrone, candidato come miglior film straniero, riuscirà a portarsi a casa l’ambito premio. E in grande attesa è anche Massimo Ceccherini che è tra gli sceneggiatori del film. L’attore e comico toscano è stato ospite nella puntata di oggi di Da noi a ruota libera e durante la chiacchierata con Francesca Fialdini se n’è uscito con una battutaccia che ha gelato lo studio.
Nel dettaglio, infatti, Massimo Ceccherini ha ammesso: “Sono molto fiero di aver lavorato con Garrone che ha fatto un film favoloso.” E subito dopo ha spiazzato tutti rivelando: “Sappiate che il film della cinquina è più bello solo che non vincerà perché vinceranno gli ebrei. Quelli vincono sempre. Il gelo è calato in studio.” A questo punto Francesca Fialdini ha glissato ed lo ha invitato a parlare del film ma senza successo perché il comico toscano ha parlato letteralmente a ruota libera per tutto il tempo.
Massimo Ceccherini a Da noi a ruota libera: “Non dovevo dirle queste cose”
Massimo Ceccherini nei primi dieci minuti di intervista a Da noi a ruota libera ha ironizzato su tutti. A partire da Barbara D’Urso in lacrime a Domenica In durante l’intervista che ha segnato il suo ritorno in tv: “L’ho vista piangere… a lei che ha fatto piangere tutti.” Fino ad Alberto Matano, di cui ha ammesso più volte di non sapere il nome: “Lui io lo seguo a La vita in diretta c’è qualcuno che gli sono morti tutti e lui manda sempre dei grossi abbracci, quindi dev’essere uno molto affettuoso.” “Non dovevo dirle queste cose? Sento un po’ di gelo” ha concluso Massimo Ceccherini.
Dopo aver invitato pubblicamente Mara Venier ed Barbara D’Urso a lasciare spazio ai giovani in televisione, Massimo Ceccherini si è fatto serio per parlare del film di Matteo Garrone che parla di immigrazione in maniera quasi onirica come se fosse una nuova ‘Odissea’: “Nella mia ignoranza su questi ragazzi li vedevamo sbarcare, morire ma mai parlare.” E sulle storie scelte ha aggiunto: “Matteo ha attinto da varie storie.”