Massimo Ceccherini, ospite della trasmissione Rai Da noi a ruota libera, ha deciso di raccontarsi e raccontare la sua difficile battaglia, di cui ha recentemente parlato in un’altra intervista. Ha, infatti, confessato di essere stato a lungo dipendente dall’alcool, in una lunghissima battaglia che lo ha portato più volte sull’orlo del baratro. Parlando sembra essere a disagio, dice di non voler deprimere il pubblico della trasmissione, e di essere parecchio in difficoltà per i suoi problemi fisici. “Ho molti accicchi fisici“, confessa Massimo Ceccherini, “per venire qua ho fatto un grosso sforzo. Non esco mai di casa, sto sempre in pigiama. Non ce la faccio a stare in tv, mi sento solo e mi manca il mio cane. Lui è tutta la mia vita…”.
Massimo Ceccherini, i demoni e il cane Lucio
E proprio parlando del suo cane, Lucio, Massimo Ceccherini riesce ad aprirsi un pochino, raccontando che “me la mandato Dio, non è uno scherzo. È arrivato in una fase mia in cui mi stavo per schiantare. L’ha trovato un mio amico sull’Aurelia, piccolino, che camminava sotto la pioggia. Fa parte di una fase della mia vita dove stavo per spappolarmi del tutto e non mi restava altro da fare che pregare l’aiuto, che è arrivato”.
Continuando nella sua accorata confessione, Massimo Ceccherini racconta che “sono stato sull’orlo più di una volta“, fino a quando non decise di chiamare Dio, “ed è arrivato, mi ha toccato e da lì mi ha salvato. Quei demoni che avevo dentro e non riuscivo a domare non lì levi, ma ora li tengo legati, grazie alla moglie che ho incontrato per volere di Dio, e a Lucio che batte qualsiasi amore, anche quello di Elena”. E del suo Lucio, Massimo Ceccherini racconta ancora “solo con la sua presenza, quando stavo per essere riagguantato dal demone, lui mi salvava. Io penso che i cani sono i nostri angeli custodi, sono loro che ci proteggono”. Ma ci tiene anche a sottolineare che “senza mia moglie sarebbe difficilissimo resistere, perché la tentazione mi prenderebbe e non riuscirei a resistere”. Durante una crisi, ricorda che “una mattina quando mi sono svegliato ho visto che si vestiva con la scritta misericordia sulla sua schiena, perché ha l’assistente socio sanitaria, e mi è preso il colpo di fulmine così”.