Massimo Clementi in tackle sul Comitato tecnico scientifico. Il virologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Stampa ed ha affermato che il Cts «ci tratta come bambini, ma sarebbe ora di spiegare che per continuare a vivere quasi normalmente bisogna stare molto più attenti, altrimenti subiremo delle chiusure». Il 68enne ha spiegato che le vacanze estive hanno reimportato cariche virali importanti, alle quali vanno aggiunti il ritorno al lavoro, nei mezzi pubblici ed a scuola. Ma la situazione non è irreversibile: Clementi ha spiegato che il prossimo picco sarà più basso e gestibile del precedente, considerando che questa volta abbiamo farmaci ed esperienza. «Non ci sono elementi scientifici per dire che il virus è meno aggressivo, ma penso che il processo di adattamento sia inevitabile e potrebbe essere iniziato. Certamente la clinica è un po’ cambiata perché rispetto alla prima ondata si infettano di più i giovani e il 95 per cento risulta paucisintomatico o asintomatico», ha poi evidenziato.
MASSIMO CLEMENTI: “SI PUO’ FARE QUASI TUTTO, CON PRUDENZA”
Massimo Clementi ha spiegato che il limite tollerabile è il “livello francese”, ma superati i 10 mila casi al giorno è necessario intervenire con chiusure almeno locali. Il virologo ha aggiunto che «non è stato spiegato che si può fare quasi tutto, ma con molta prudenza», considerando che «se non usciamo più di casa l’economia muore, mentre con le dovute cautele bisogna continuare a vivere». Clementi ha poi affermato di essere in disaccordo con il “piano Crisanti”: «Non sono d’accordo con Crisanti, per cui basta farne 300mila al giorno per risolvere il problema: si troverebbe qualche asintomatico in più, ma non varrebbe la spesa. A parte che al momento non ci sono le strutture per quei numeri». Infine, una battuta sul vaccino: «Due americani, uno cinese e uno inglese sono alla seria verifica finale. Se la superano si può stare tranquilli. Per accorciare i tempi alcune aziende hanno già iniziato la produzione».