Chi è davvero Massimo Galioto?

Le vicende processuali di Massimo Galioto saranno al centro della nuova puntata di Un giorno in pretura, la trasmissione in onda nella terza serata di sabato 2 ottobre su Rai 3. Chi è davvero Massimo Galioto e di quali crimini si è macchiato? Clochard e sputafuoco 45enne, l’uomo è noto alle cronache romane per varie risse ed aggressioni. Sempre in compagnia del suo cane, un labrador, Galioto fu coinvolto nella morte di Beau Solomon, avvenuta il 30 giugno 2016 a Roma dopo essere caduto nelle acque del Tevere.

Lo studente americano fu davvero ucciso dal senzatetto? A mettere la parola fine su questa vicenda sono stati i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Roma che il 2 dicembre scorso hanno assolto il clochard accusato dell’omicidio del ragazzo. Il motivo? Insufficienza di prove. In merito hanno scritto i giudici dell’Appello: “Quando viene commesso un delitto il compito della Giustizia è di individuarne il responsabile non un responsabile”. Tuttavia, si legge nelle motivazioni, nel caso di Galioto non ci sarebbe stata la necessaria “sussistenza degli elementi che giustifichino l’ipotesi accusatoria”, da qui l’assoluzione in favore del 45enne. I giudici sottolinearono, nello specifico, l’assenza di “provato contatto fisico tra Galioto e Solomon”.

Massimo Galioto condannato per l’omicidio del clochard

Lo stesso punkabbestia Massimo Galioto, dopo essere stato arrestato e successivamente assolto per la morte del giovane studente americano si è ritrovato nuovamente coinvolto in un fatto di cronaca. Il 6 maggio del 2020 a Ponte Sisto, il 45enne sarebbe stato immortalato dalle telecamere mentre picchiava violentemente Emanuel Stoica, un clochard romeno di 38anni che girava il mondo in bicicletta. Una aggressione che si concluse con l’uccisione del clochard poiché ritenuto colpevole di aver sottratto a Galioto i soldi di una colletta pari a circa 50 euro.

A distanza di un anno dalla tragedia, Massimo Galioto si è ritrovato sul banco degli imputati in occasione del processo in Corte d’Assise al termine del quale è stato condannato all’ergastolo, in quanto ritenuto responsabile dell’uccisione di Stoica. A sollecitare la pesantissima condanna, come rammenta Corriere della Sera, era stato il pm Marcello Cascini. Nonostante i numerosi testimoni, la difesa sostiene che i fatti siano andati diversamente da come appaiono tanto da annunciare “faremo appello”. La vittima, infatti, sarebbe stata picchiata lo stesso giorno della morte anche da un’altra persona ma per il pm il pestaggio fatale fu proprio quello ad opera di Massimo Galioto. La vicenda processuale però non si è ancora conclusa.