Dalla campagna vaccinale al caos Astrazeneca, Massimo Galli ha fatto il punto della situazione ai microfoni di Stasera Italia. L’infettivologo del Sacco di Milano ha esordito commentando l’ipotesi di somministrare due dosi di vaccino di due “marche” diverse: «Non c’è nessun dato che dica che questa sia una pratica corretta: teoricamente non è impossibile, bisogna vedere se è importante e necessario farlo. Sarà necessario avere un po’ più di dati su quanti anticorpi uno va a sviluppare avendo fatto la prima dose del vaccino».



Massimo Galli si è poi soffermato sulle reazioni avverse del vaccino Astrazeneca: «Se stiamo parlando della trombosi, non siamo ancora ad avere dei dati precisi, ma il tasso di morti che si avrebbero nel caso in cui fosse responsabile il vaccino è addirittura inferiore al rischio di mortalità che uno ha quando si fa un mezzo di contrasto iodato per un esame diagnostico di qualsiasi tipo. Siamo a meno di un caso su milione. Stiamo trasformando questa cosa in una vera e propria sceneggiata, l’Ema se n’è lavata le mani e i governi non si sono voluti smentire. Il risultato è abbastanza disastroso».



MASSIMO GALLI: “UNA SOLA DOSE DI ASTRAZENECA POTREBBE BASTARE”

Secondo Massimo Galli, le resistenze di parte di italiani nei confronti di Astrazeneca è «il frutto avvelenato di una posizione che è stata strombazzata ovunque, soprattutto da parte di altri governi. Noi abbiamo una buona fetta di esitazioni nei confronti del vaccino, con il caos su Astrazeneca le persone finiscono per avere un discreto pretesto per rifiutarsi». Sempre sul vaccino della multinazionale anglo-svedese, l’infettivologo ha sottolineato: «Una sola dose di Astrazeneca potrebbe bastare, inizialmente il vaccino era stato concepito come monodose. Poi in corso d’opera, forse sbagliando, sono passati alle due dosi». Una battuta anche sul vaccino Sputnik: «Abbiamo un paio di lavori in letteratura che parlano di Sputnik e ne parlano complessivamente bene, i numeri che possiamo vedere sono importanti».

Leggi anche

Strage di Erba, difesa ricorre in Cassazione contro il no alla revisione/ Olindo e Rosa sperano ancora