La terza ondata è inevitabile, vietato abbassare la guardia come registrato negli ultimi giorni: questo è il monito di Massimo Galli. Intervenuto a Otto e mezzo, l’infettivologo si è soffermato sulle possibili misure restrittive: «I colleghi del Cts possono disporre di una serie di dati che io non ho. La mia idea generale è che si sia ottenuto con le misure adottate, pur con variazioni cromatiche da regione a regione, un risultato importante. Il vero dato da considerare è il numero di persone che necessitano di ricovero per Covid: le richieste continuano a essere piuttosto stabili o tendenti alla discesa, con qualche puntuale eccezione. Questo significa però se un risultato delle misure di contenimento è stato ottenuto, questo risultato non è definitivo».
Massimo Galli non ha usato mezzi termini per commentare l’iniziativa del cashback, incentivo per lo shopping in vista delle feste natalizie che però ha causato lo spostamento di migliaia di persone con tanto di assembramenti nelle grandi città: «Credo che questa cosa del cashback abbia avuto lo stesso significato e gli stessi suggeritori del buono vacanze: la finalità è nobile e importante, il risultato rischia di essere questo. Non discuto il merito della cosa ma le conseguenze, che sono pericolose. Ci vuole un po’ di responsabilità individuale».
MASSIMO GALLI: “OTTIMISTA SU CAPACITÀ PROTETTIVA DEI VACCINI”
«Probabilmente quest’anno raggiungeremo i 700 mila morti, assoluto record che ci dice anche che c’è stato un incremento di decessi per altre cause diverse dal Covid. Il nostro sistema sanitario non è in grado di gestire i problemi come lo ha fatto gli scorsi anni, questo è dato dal fatto di dover affrontare l’epidemia», ha aggiunto Massimo Galli nel corso del suo intervento a Otto e mezzo: «Dobbiamo accettare un periodo di convivenza che però non può passare da un’accettazione passiva dei morti. Bisogna capire che il tira e molla e l’andare avanti in queste condizioni senza trovare un patto sociale, altrimenti i guai diventano grossi». L’infettivologo del Sacco di Milano ha poi sottolineato: «Io sono abbastanza ottimista sulla capacità protettiva dei vaccini che stanno circolando, ma il dato di fatto è che già il 40% del previsto di qui a un anno e qualche mese è in ritardo».