Chiuse le indagini per i presunti concorsi pilotati per i posti di professore e ricercatore all’Università Statale di Milano, in particolare nel settore sanità. I carabinieri del Nas oggi hanno notificato l’avviso di chiusura delle indagini della procura di Milano su 25 persone, tra cui l’infettivologo Massimo Galli. Per quest’ultimo sono però state “limate” le contestazioni. I pm Carlo Scalas e Bianca Eugenia Baj Macario, come riportato da Repubblica, hanno diviso l’inchiesta in più fascicoli, ognuno per concorso. I difensori del professor Massimo Galli, gli avvocati Ilaria Li Vigni e Giacomo Gualtieri, hanno fatto sapere che il medico risponde di un solo episodio, per il quale gli è stato contestato il reato di falso e turbativa.
“L’ipotesi accusatoria risulta fortemente ridimensionata rispetto a quella iniziale“. I legali hanno aggiunto che “dopo aver avuto la copia” degli atti “faranno le loro valutazioni“. Inizialmente era emerso che l’infettivologo ora in pensione era accusato di tre presunti episodi di turbativa d’asta e due di falso in quanto, secondo l’ipotesi dei pm, avrebbe favorito candidati da lui stimati e considerati preparati.
DI COSA È ACCUSATO IL PROFESSOR MASSIMO GALLI
Le accuse contro il professor Massimo Galli, ex primario del Sacco diventato noto nelle fasi più difficili della pandemia Covid, sono state ridimensionate di molto rispetto a quanto emerso dalle acquisizioni e perquisizioni dell’ottobre 2021. Con la chiusura delle indagini per Galli è rimasta l’accusa di turbativa e falso, così pure per Agostino Riva, suo stretto collaboratore che è stato il candidato vincente nel 2020 per un concorso per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell’apparato digerente. Stando all’ipotesi dell’accusa, Galli avrebbe alterato il concorso intervenendo come membro della commissione giudicatrice sul verbale di valutazione dei candidati.
In questa veste avrebbe attestato che il prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale nel corso di una riunione da remoto del febbraio 2022, invece dagli accertamenti, secondo quanto riportato da Repubblica, è emerso che sarebbe stato concordato solo dopo. L’accusa ritiene che sia stato lo stesso Riva a indicare i punteggi che dovevano essergli attribuiti. Dunque, sono state stralciate le altre contestazioni, anche quella di associazione per delinquere. Considerando che alla fine sono rimaste 25 posizioni nelle chiusure delle indagini, ma che il numero era arrivato oltre i 33 indagati, le altre sono destinate a richiesta di archiviazione.