Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, è intervenuto al Tg4 delle 19 di ieri, venerdì 21 agosto, a proposito del nuovo aumento di contagi che sta colpendo il Paese, spiegando quelle che sono le maggiori differenze rispetto alla prima ondata che ha investito l’Italia. Secondo il virologo, “la situazione attuale non ci consente di stare tranquilli”, anche se in questo momento vengono rintracciati casi soprattutto tra i giovani o comunque fra persone di rientro da viaggi dall’estero: “Sono persone che fanno movida, che viaggiano, ma che inevitabilmente rischiano di mettere in pericolo le persone più fragili, gli anziani che normalmente non viaggiano” ma che se entrati a contatto con il coronavirus “rischiano di fare un viaggio definitivo, ecco”, ha sentenziato l’esperto del Sacco di Milano. Le bordate, però, sono arrivate soprattutto sul fronte della scuola e della sua possibile riapertura…



MASSIMO GALLI: “PIUTTOSTO CHE PENSARE AI BANCHI…”

Passaggio denso di significato quello che Massimo Galli ha riservato alla riapertura delle scuole, prevista dal governo – e assicurata dal ministro Azzolina – il prossimo 14 settembre:”Con tutta onestà non ho avuto modo di leggere le linee guida in analitico, prima di dare un’impressione credo sia corretto leggerla bene. Io ho qualche dubbio sulla febbre provata a casa o solo a casa. lei pensi alle pletora di termometri e tarature non del tutto attendibili che possono esserci nelle case degli italiani. Forse sarebbe stato opportuno considerare la possibilità della valutazione della temperatura anche a scuola. In secondo luogo io da qualche tempo dico che la presenza sanitaria a scuola debba essere molto più robusta ed articolata di quanto anche questo decreto sembra prospettare. Certo non è semplice ma forse sarebbe stato opportuno preoccuparsi di una presenza e attenzione sanitaria nelle scuole organizzata e stabile e forte, piuttosto che occuparsi di banchi la cui utilità mi resta ancora nel novero del dubbio. Il discorso della medicina scolastica è vecchio: ce la siamo giocati anni fa con la volontà di riforme che non hanno trovato alcun modo per sostituirla in maniera valida e tutti i programmi sono saltati. In questo momento il caso particolare della gestione di questa infezione e di quelle delle vie aeree caratteristiche dell’inverno e soprattutto dei giovani non si prospetta una partita facile da giocare: per me vale sempre il testare, tracciare e trattare. Fidarsi solo del distanziamento è velleitario”.

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