Il professor Massimo Galli, ex primario di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, è stato intervistato questa mattina dal programma di Canale 5, Mattino 5 per parlare della preoccupante situazione covid in Cina: “C’è legittima preoccupazione dal punto di vista tecnico. La Cina si è infilata in un veicolo cieco prima con una politica ad oltranza di chiusura, senza una politica di vaccinazioni, e poi ora riaprendo tutto, e si ritrovano con una popolazione non vaccinata o mal vaccinata. Questo implica da una parte una grande diffusione della malattia che si diffonde anche nei Paesi ben vaccinati per via delle ultime varianti che hanno saltato molte barriere imposte. Da noi non è una passeggiata, non è che non ci siano morti, ma non è nulla di paragonabile alla situazione cinese”.
Massimo Galli ha proseguito: “Noi abbiamo fatto più di 144 milioni di dosi di vaccino e abbiamo più di 50 milioni che si possono ritenere completamente vaccinati se ci accontentiamo delle due vaccinazioni. Siamo incredibilmente indietro con le vaccinazioni dei bambini che è assolutamente fondamentale per il contenimento della pandemia, piaccia o non piaccia. I bimbi possono essere vaccinati anche dai 6 mesi ma nessuno sa questa cosa, che è passata inosservata e inapplicata se non nei bimbi a rischio”.
MASSIMO GALLI: “MI SEMBRA DI ESSERE TORNATI AL FEBBRAIO 2020”
Quindi Massimo Galli ha aggiunto: “Milioni e milioni di infezioni possono generare qualcosa e che cosa esattamente non lo sappiamo ed è per questo che dobbiamo mantenere un’allerta. Mi sembra di sentire riecheggiare cose che mi riportano al febbraio del 2020. I grandi movimenti dalla Cina devono essere guardati con attenzione – ha aggiunto – ma è logico che se i controlli non li fanno tutta l’Europa è inutile”.
“Fesseria reintegrare i medici no vax? Parliamo di grave errore – ha aggiunto Massimo Galli – ma comunque si tratta di un numero molto basso di persone, pochissime delle quali impegnate negli ospedali o in attività di servizio pubblico. Io ho sentito il governo parlare di vaccino antiinfluenzale pochi mesi fa quando era troppo tardi. Noi abbiamo la peggior epidemia influenzale quest’anno – ha concluso il professore – lo sapevamo, e su questo mi sembra sia stato fatto poco. Io non sto attribuendo responsabilità a questo governo o al precedente, ma alla politica. Bisogna avere ben presente la realtà di certi problemi soprattutto in una sanità regionalizzata. Quest’anno potevamo avere un’influenza meno impattante e più vaccinazioni anti covid, cosa che sarebbe stata opportuna visto quello che potrebbe succedere e ciò non è stato fatto in maniera efficace”.