Massimo Galli, primario di Malattie Infettive presso l’ospedale “Sacco” di Milano, ha analizzato la situazione presente e futura connessa alla pandemia di Coronavirus in Italia, passando in esame gli scenari che potremmo trovarci a fronteggiare. L’ha fatto attraverso un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Mattino” e pubblicata sull’edizione di mercoledì 29 settembre. In particolare, l’esperto ha sottolineato che è sbagliato pensare che sia il momento del “liberi tutti”: “Il traguardo è vicino, ma è vietato mollare ora, ovvero credere che la pandemia sia vinta o che il virus sia stato clinicamente battuto, come si diceva un anno fa (ogni riferimento ad Alberto Zangrillo non è puramente casuale, ndr). Green Pass e mascherine restano gli strumenti indispensabili per affrontare il prossimo inverno”.



In questo momento, nell’ambito della battaglia tra l’umanità e il virus SARS-CoV-2, la situazione pare essere migliorata in Italia, “ma solo perché la quantità di vaccinati presenti nel Paese è elevata. Abbiamo quasi 45 milioni di immunizzati (74,5 per cento) con almeno una dose. Siamo sulla strada che conduce all’immunità di gregge, ma in alcune regioni la percentuale di soggetti non vaccinati è ancora troppo elevata e tra qualche mese potremmo assistere a brutte sorprese”.



MASSIMO GALLI: “COVID UCCIDERÀ ANCORA PER ALCUNI ANNI”

Nel prosieguo della sua intervista, il professor Galli ha detto che ci sono e ci saranno state moltissime infezioni inapparenti, cioè nel periodo di incubazione. Quindi, il virus circola “in maniera superiore a quella che riusciamo a individuare. La pressione su ricoveri e rianimazioni resta stabile o in calo, senza impennate di sorta, ma la brace cova sotto la cenere. Potremo tornare a una vita normale solo a piccoli passi e per gradi”.

Galli ha quindi sottolineato come si dovrà entrare nell’ottica di un rapporto di convivenza con il virus, presente in tutti gli angoli del mondo. Le tempistiche per azzerare quasi del tutto la letalità di SARS-CoV-2 sono difficilmente pronosticabili, ma, a detta dell’esperto, la presenza di Covid-19 con conseguenze temibili per la vita umana potrebbe durare “sicuramente dai cinque ai dieci anni”.