«Domattina (oggi, ndr) nasce mia nipote, mia figlia si è vaccinata a tre mesi e un giorno di gravidanza. Non ho dubbi sull’utilità del vaccino per le donne in stato di gravidanza»: così Massimo Galli ai microfoni di Cartabianca.
L’infettivologo del Sacco di Milano ha fatto il punto della situazione sulla situazione epidemiologica, ribadendo l’importanza della vaccinazione: «La vaccinazione in questo momento è uno strumento di prevenzione individuale e, forse principalmente, di sanità pubblica e una delle situazioni previste dalla Costituzione è poter fare prevalere l’interesse generale in situazioni emergenziali – l’analisi di Massimo Galli – L’interesse generale è sopra l’interesse del singolo e quindi la necessità di arrivare anche a misure come l’obbligatorietà di una vaccinazione. È già stato fatto in passato».
MASSIMO GALLI: ”SBAGLIATO VACCINARE CHI È GUARITO DAL COVID”
Nel corso del suo intervento su Rai 3, Massimo Galli ha commentato così le ultime dichiarazioni del collega Roberto Burioni (tutti si possono vaccinare tranne chi ha meno di 12 anni e chi ha ricevuto recentemente un trapianto, ndr): «L’ultimo pezzo deve essere chiarito: anche quelli che hanno ricevuto un trapianto in tempi ragionevoli potrebbero tentare di essere vaccinati. Categorie esentate? Io sono abbastanza certo che non può essere rivaccinato chi ha avuto una reazione allergica». L’infettivologo ha poi messo in risalto: «È verosimile che ci siano altre situazioni in cui va considerata la questione con molta attenzione. E trovo che sia sbagliato l’atteggiamento che si ha nel voler vaccinare le persone guarite dalla malattia e che presentano ancora una risposta immunitaria importante. In Austria queste persone avrebbero una specie di green pass. Quelli che sono guariti hanno una probabilità in 8-9 mesi di reinfettarsi molto bassa».