Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie Infettive presso l’ospedale “Sacco” di Milano, è intervenuto nella giornata di ieri a “Otto e Mezzo”, trasmissione condotta dall’ex volto di punta del Tg1, Lilli Gruber, per parlare delle elezioni e del referendum in programma domenica 20 e lunedì 21 settembre. Secondo l’esperto, “queste elezioni sono laceranti. Da quando ho compiuto i 21 anni non ho mai mancato una votazione, facendo talvolta i salti mortali e arrivando in tempo addirittura da altri continenti per esprimere le mie preferenze all’interno della cabina. Perdonatemi, però: ad oggi come si fa a non pensare che non sia contraddittorio avere un’emergenza sanitaria in atto e indire le elezioni come se nulla fosse, soprattutto dopo un’estate rivelatasi molto frizzante e poco attenta da parte degli italiani?. Il professor Galli ha quindi rivolto un attacco diretto alla politica: “Se fa i suoi conti, che spesso diventano conticini, e pensa solo a indire le elezioni, io mi trovo in franco imbarazzo e agli italiani posso solo dire una cosa… Se vi ammalate, pigliatevela con chi vi ha fatto andare a votare”.



MASSIMO GALLI: “DOPO UN’ESTATE COSÌ, SBAGLIATO ANDARE AL VOTO”

Il professor Massimo Galli ha poi aggiunto che “non vanno criminalizzati i giovani: non andremo da nessuna parte, anche nel contesto della prevenzione, se non saremo capaci di aprire le porte al protagonismo giovanile nella prevenzione e al Paese tutto in un’ottica di cultura della responsabilità personale, che diventa anche collettiva”. Sulla questione elettorale, Galli è poi tornato nel corso del programma di Rete Quattro “Fuori dal Coro”, condotto da Mario Giordano, del quale è stato successivamente ospite: “Avessimo avuto un’estate tranquilla, che avrebbe giustificato la fine dello stato d’emergenza, sarebbe stato normale mantenere le elezioni. Adesso qualche preoccupazione, se devo essere del tutto onesto, ce l’ho”. Infine, una battuta sulla quarantena:Ridurre il periodo di isolamento come ha fatto la Francia da 14 a 7 giorni? Trovo che sia una situazione curiosa e schizofrenica, visto che l’incubazione medica dell’infezione è di 5-6 giorni e che il 40% di coloro che sviluppano l’infezione sono del tutto asintomatici e, di conseguenza, possono diffondere la malattia. Serve comunque fare il test a fine quarantena e questo dovrebbe valere anche per i famosi quattordici giorni”.

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