Il professor Massimo Galli, dell’ospedale Sacco di Milano, in collegamento con il programma di Canale 5 Morning News. Le prime parole sono per le manifestazioni anti Green Pass, tenutesi anche nello scorso weekend: “Come le commento^ Con un po’ di compatimento ovviamente, cosa vuole che le dica, mi sembrano manifestazioni non del tutto estranee al nostro paese, riguardano una minoranza di persone che ti lasciano un po’ sconcertato, non dico deluso perchè bisognava essere illusi, ma non mi meraviglio che esistano queste manifestazioni, secondo me meno ne parliamo e meno diamo la soddisfazione a chi le fa di essere considerato considerabile. La libertà delle persone inizia e finisce quando lede i diritti fondamentali degli altri. Dal primo settembre 2020 ad oggi abbiamo avuto circa 93/94mila morti, una lezione che sarebbe stato necessario apprendere, accettando quelle misure che consentono di portare avanti le attività economiche senza limitazioni pesanti che tornano ad essere prospettate all’estero. Attaccare il Green Pass da questo punto di vista mi sembra strumentale”.



“Che poi ci siano aspetti – ha proseguito – che hanno fatto alzare tutti e due i miei sopraccigli è un dato di fatto, ad esempio la scadenza dei nove mesi dalla seconda dose che non sta ne in cielo ne in terra se non hai chiarezza per quello che vuoi fare dopo, e cose di questo genere non aiutano, io ad esempio scado come lo yogurt il 18 di ottobre, a quel punto cosa succede?”.



MASSIMO GALLI: “TERZA DOSE? PER ORA NON CI SONO DATI”

E ancora: “Si sta andando ad una necessità di convivenza a lungo termine con una realtà che ti impone determinati pesi sulle spalle, è fuori di dubbio. Possiamo consolarci del fatto che non avremo ospedali pieni se non in quelle aree dove si è vaccinata poca gente. Il vaccino che abbiamo in circolazione ti vaccina contro la malattia grave e la morte, non ti vaccina invece in maniera efficiente rispetto alla possibilità di contrarre l’infezione, ma il vaccinato ha 10 volte di possibilità in meno rispetto ad un non vaccinato di infettarsi, anche se il virus continua comunque a circolare”.



Quindi Massimo Galli ha aggiunto sulla terza dose: “L’Oms ha preso posizione contro la terza dose, non esistono ancora documenti sufficienti per dire che è una cosa che ha senso fare. Questo vaccino è fatto sul virus che circolava a Wuhan a marzo 2020 se non febbraio, e quindi fa molto ma non abbastanza, in quanto non blocca la circolazione del virus. C’è un altro sistema e quando lo dici c’è qualcuno che si irrita molto: se uno ha una risposta anticorpale valida si decida di conseguenza. Noi abbiamo persone molto fragili che al vaccino non hanno quasi risposto e ciò era da mettere in preventivo. Va accertata la condizione anticorpale di queste persone e valutare quindi un’eventuale terza dose per queste persone che non è detto che funzioni tra l’altro. Sono favorevole all’uso dei monoclonali – ha concluso – quando servono”.