L’infettivologo Massimo Galli, primario di malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano, è stato ospite ieri sera in collegamento del programma CartaBianca, su Rai Tre, e nell’occasione ha fatto chiarezza in merito alla notizia esplosa nella giornata di ieri, circa un’indagine nei suoi confronti da parte della Procura di Milano per turbativa d’asta e falso ideologico: secondo l’accusa il primario, avrebbe truccato, ma il condizionale è super d’obbligo e lo sottolineiamo tre volte, alcuni concorsi universitari del 2020 per la facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano. “Ne ho avuto notizia questa mattina con un avviso di garanzia che mi è stato consegnato quando già su tutti i giornali la notizia era presente – ha spiegato lo stesso Massimo Galli parlando con Bianca Berlinguer – pare debba funzionare così… Sono tranquillo, da quello che leggo non ci vedo nulla di particolare nelle contestazioni. Ci ragionerò sopra”.
La conduttrice gli si è poi rivolto chiedendo: “Quindi non ha compiuto quei reati che sono stati tirati in ballo?”, e il medico ha replicato: “Non mi sembra ci sia nulla di consistente, però abbia pazienza. L’ho ricevuto stamattina, ho messo tutto in mano al mio avvocato. Faremo le nostre controdeduzioni quanto prima. Da parte mia non avevo avuto nessun tipo avvisaglia. I concorsi sarebbero avvenuti nell’arco del 2020 in piena pandemia Questo è quanto – ha aggiunto – non credo di dover venire qua a discutere, trattandosi anche di un argomento in mano alla magistratura in questo momento”.
MASSIMO GALLI: “SE IL RETTORE CONOSCESSE LA SOSTANZA DEI PROBLEMI…”
La Berlinguer ha poi riportato le parole del rettore dell’università che ha definito atti gravissimi se le accuse venissero confermate: “Se il mio rettore conoscesse la sostanza dei problemi capirebbe la mia posizione – ha risposto Massimo Galli – mo ho sempre applicato i criteri meritocratici sempre con grande attenzione”.
E chissà che alla fine diventare un personaggio molto popolare possa non aver giovato: “Diventare un personaggio pubblico ha una serie di contro e pochi pro, per quanto mi riguarda. Credo di aver sempre privilegiato i criteri meritocratici nella mia vita, forse anche questo diventa scomodo”, ha risposto a riguardo il professore milanese. Poi il primario ha concluso: “Credo di poter stare tranquillo, ovviamente sto aspettando che l’atto d’accusa sia un po’ più specifico. Quello che ho letto non mi porta particolare preoccupazioni”.