Ufficialmente, Massimo Galli è il direttore delle Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, ma è ormai da più di un anno anche una “star” del piccolo schermo: inizialmente per parlare ovviamente di Covid-19 poi mano a mano si è conosciuto sempre di più del professore milanese. Come sia un tifosissimo interista, un romantico “estimatore” del comunismo e un convinto elettore di sinistra: bene, è proprio in forza di queste sue convinzioni politiche che “La Verità” prova a punzecchiarlo con diverse domande sulla stessa attualità politica e Galli non si tira certo indietro.



«Nel ’68 avevo 17 anni frequentavo ancora il liceo classico Beccaria. Sono andato in piazza pure io a manifestare ma non ho niente da rimproverarmi, non ho sulla coscienza atti di violenza. Nel periodo dell’università ero molto attivo, sono stati anni di formazione, eravamo più in riunioni e in assemblee di quanto si pensasse di andare a ballare o divertirsi la sera», spiega il virologo alla cronista Ilaria Dalle Palle. Galli spiega cosa significhi per lui essere di sinistra oggi, in questi tempi moderni impregnati di pandemia: «Vuol dire aver una visione dei problemi con un taglio sociale che deriva da un’impostazione ideologica ma anche da studi, per quanto mi riguarda».

GALLI E LA SINISTRA

Il professor Galli confessa di non sentirsi vicino ad alcun politico o partito al giorno d’oggi, pur rimanendo «assolutamente di sinistra», ci tiene a rimarcarlo più volte: «Avrei avuto molto vantaggio ad apparentarmi con qualcuno o da una parte o dall’altra, ma sono riuscito nonostante tutto e qualche volta con importanti problemi a portare avanti le mie cose e la mia carriera senza dover ricorrere ad apparentamenti con partiti o politici». Passando ai nomi veri e propri, “La Verità” propone la carrellata di leader attuali in area sinistra trovando piena bocciatura su tutti da parte di Massimo Galli: un esempio? Prendete Renzi, per il virologo «parlare di uomo di sinistra è abbastanza grossa anche se c’è una indubbia capacità di movimento». E allora Laura Boldrini? Ecco, qui decisiva è la non conoscenza della deputata Dem, mentre su Alessandro Zan, «sta facendo una battaglia importantissima, temo però che la politica tutta, in questo momento, sta perdendo l’occasione di occuparsi anche di altre contingenze molto importanti». Chicca finale sul segretario del Pd, Enrico Letta, su cui riversa una striminzita definizione tutt’altro che positiva: «è una minestra riscaldata». Galli nella sinistra italiana vede, come nel resto della politica, una forte componente di incapacità unita alla «malafede», il tutto condito dall’eclissi del Movimento 5 Stelle. Sui grillini inoltre, davanti all’ulteriore domanda della cronista, aggiunge «erano un faro all’inizio? Non è mai stato più di una lampadina».

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