Sulle mascherine si è consumato un durissimo botta e risposta in tv tra l’infettivologo Massimo Galli e il giornalista Francesco Storace. Se il medico invita a non abbandonare la cautela e a non considerarle «un bavaglio», l’altro parla proprio di libertà e di «sacrifici fatti da un popolo». Lo scontro è andato in onda ad Agorà, su Rai 3. «Mi metto dall’altra parte del televisore e ho più confusione di quando abbiamo cominciato», ha cominciato Storace. Quindi, ha spiegato di essersi vaccinato con disciplina, quindi vuole sapere «voglio sapere quando finisce questa storia secondo la scienza». Per il giornalista è impensabile che tutto dipenda dalla mascherina. Ma per Galli è «stupido» fare delle mascherine una battaglia di libertà. «Sono stanco di sentir criminalizzare chi decide senza che ci sia un’autocritica da parte di centinaia di virologi che sono venuti in televisione a terrorizzarci», sbotta Storace. Non si fa attendere la replica di Galli che cita l’umanista inglese Tommaso Moro e aggiunge: «Rispetto a certi politici, bisogna accettare il fatto che tanto la testa non gliela cambi». Si è così passato allo scontro personale.



Storace ha detto a Galli: «Quando li vede i pazienti se sta sempre in Tv». Allora l’infettivologo ha annunciato la sua pensione a novembre, precisando che continuerà ad avere pazienti, «mentre da Storace non credo vada più nessuno da tempo a chiedere consigli». L’ultima parola va a Galli: «Mi preme sottolineare che è ancora il momento di stare attenti. E stiamo attenti a prendere in giro la prudenza, soprattutto se si basa sui dati. I risultati non sono mai ottimali. Anche se posso capire che la gente sia stanca». (agg. di Silvana Palazzo)

MASSIMO GALLI: “ITALIA NON CONTROLLA VARIANTE DELTA”

Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, è intervenuto nella mattinata di oggi, lunedì 21 giugno 2021, ai microfoni della trasmissione di Rai 3 “Agorà”, nel corso della quale ha fornito il proprio punto di vista sulla situazione attuale connessa alla pandemia di Coronavirus. “In Italia si sta seguendo la variante Delta, ma non abbastanza – ha dichiarato -. I focolai identificati sono pochi, sono limitati. In una situazione di questo tipo occorre continuare a consigliare cautela, soprattutto a chi non è ancora vaccinato o a chi, pur vaccinato, è in una condizione di fragilità”.

Inoltre, la variante Delta secondo Galli possiede una capacità diffusiva superiore a quella inglese e l’ha del tutto soppiantata in India e in Gran Bretagna: “Per fortuna abbiamo tantissimi vaccinati ma dobbiamo anche ammettere di non sapere se, per così dire, il vaccino ha ‘preso’ o no”, ha aggiunto l’esperto, che ha successivamente detto la sua anche sul mix di vaccini. In particolare, il professore si è detto convinto del fatto che la vaccinazione eterologa funzioni, ma è anche favorevole alla concessione della libertà di scelta alla popolazione italiana per quanto riguarda il tipo di seconda dose da ricevere dopo AstraZeneca.

MASSIMO GALLI: “MASCHERINE CI HANNO SALVATO”

Ad “Agorà” Massimo Galli si è poi particolarmente scaldato sulla questione mascherine, sottolineando che una battaglia di libertà condotta in questi termini è una battaglia da considerarsi “stupida. La mascherina è uno strumento, e come tale va usata, concepita, interpretata. Ci è stata dannatamente utile, piaccia o non piaccia. È stata fondamentale per un lungo periodo. La sua necessità ha caratteristiche diverse in questo momento, ma starne a discutere come se la si volesse demonizzare è tra lo stupido e l’irresponsabile”.

“Se la politica non lo capisce – ha aggiunto – mi auguro che gli italiani continuino a fare bene come hanno fatto sinora, considerando la mascherina una protezione e non un bavaglio”. In conclusione, Galli si è detto d’accordo con la possibile proroga dello stato d’emergenza, in quanto la stessa emergenza non è ancora risolta e in questo momento, in Italia, ogni Regione e ogni Provincia Autonoma si comporta come meglio crede a livello organizzativo: ecco perché mantenere le condizioni per cui il Governo è in grado di intervenire tempestivamente laddove necessario, è opportuno e rassicurante.