L’infettivologo Massimo Galli è stato uno dei protagonisti dell’odierna puntata di “Un giorno da pecora”, il talk show radiofonico condotto su Rai Radio 1 da Franco Lauro e Geppi Cucciari: e nel corso dell’appuntamento di questo pomeriggio quello che, stando ad alcuni sondaggi, è considerato non solo uno degli esperti che hanno maggiormente bucato il piccolo schermo durante il lockdown e le successive fasi dell’emergenza Coronavirus ma anche tra i più competenti, ha messo in mostra un lato più ironico che durante le ospitate televisive ha solamente lasciato intravedere. Il direttore della terza divisione di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano ha tuttavia scherzato sulla sua improvvisa notorietà: “Io famoso? A me viene da ridere, anche se mi fa piacere che alcuni abbiamo detto che oramai ho assunto il ruolo di un medico di famiglia come mio padre” ha detto Galli durante l’intervista radiofonica con i due conduttori che, invece, a proposito del rapporto con i suoi nuovi… fan ha ammesso di essersi concesso pure dei selfie ma rigorosamente “con la mascherina e un po’ distanziati”, con evidente riferimento ad episodi recenti che hanno animato il dibattito pubblico.
MASSIMO GALLI, “IO UCCELLO DEL MALAUGURIO IN TV? QUANDO VEDI TANTI MORTI ALLORA…”
Nel corso dell’ospitata radiofonica di questo pomeriggio il professor Galli è stato anche punzecchiato da Lauro e Cucciari a proposito della sua severità nell’esprimere dei pareri anche molto tranchant, seppure con garbo, e anche del suo ruolo di rompiscatole se non proprio uccello del malaugurio: “Quando sei un po’ ripetitivo e burbero lo fai perché non he hai potuto più di vedere morti, è questo il punto” ha detto il virologo milanese, aggiungendo che anzi la parte del rompiscatole è sempre bene che venga assunta da qualcuno, anche se lui ammette poi che nel privato è una persona totalmente diversa. “Berlusconi? Secondo me ha fatto bene a restare in Francia per tutto questo periodo, lui è un signore di una certa età e fa bene a stare in situazioni che non lo mettessero a repentaglio” ha poi spiegato il professore senza aprire alcuna polemica e anzi giustificando la scelta dell’ex premier di stare lontano dall’Italia. “Quando torneremo a baciarci e ad amarci? Secondo me solo in pochi si sono davvero astenuti, ma ora non penso ci si debba baciare con la mascherina: questo sarebbe di scarsa soddisfazione…” dice allusivo prima di ricordare che alla fine dell’anno prossimo anche lui andrà in pensiero e potrà finalmente coltivare l’hobby delle conchiglie e in particolare delle cipree, “una specie affascinante”.