Massimo Galli, direttore del reparto di Malattie Infettive presso l’ospedale “Sacco” di Milano, ha espresso il proprio giudizio circa la questione riaperture, peraltro già emerso a livello televisivo nelle scorse ore: “Draghi non ne ha azzeccata una – spiega sulle colonne de “Il Fatto Quotidiano” -. Il punto è che con l’annuncio di venerdì è stato dato un messaggio di ‘liberi-tutti’ che proprio non ci potremmo ancora permettere. Almeno fino a una migliore copertura dei settantenni con la prima dose e degli ottantenni con la seconda. Mi sembrano obiettivi ancora lontani”.
Galli afferma quindi: “A me piacerebbe tantissimo far parte della schiera che pensa l’Italia sia messa benissimo, ma purtroppo non è così. Temo la diffusione dell’infezione. Abbiamo per mesi giocato coi colori e in Sardegna abbiamo recentemente visto il risultato più impietoso passando in pochissimo tempo dal ‘bianco’ al ‘rosso’. E ora eccoci qui a dare un segnale di riapertura generalizzata mentre le infezioni attive nel Paese sono tra il mezzo milione e il milione. E queste sono stime conservative: non tutti i positivi fanno il tampone e scoprono di esserlo”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
MASSIMO GALLI: “RIAPERTURE, RISCHIO MAL CALCOLATO”
Massimo Galli contro le riaperture previste dal governo. Intervenuto ai microfoni di Otto e mezzo, l’infettivologo del Sacco di Milano ha commentato così le parole del premier Mario Draghi, di un «rischio calcolato»: «E’ un rischio calcolato male: abbiamo ancora più di 500 mila ufficiali casi di infezione in atto, di persone positive. Ciò vuol dire averne il doppio: non possono essere molti più di così, ci saranno sfuggite molte persone». Massimo Galli ha aggiunto: «Alla fine del lockdown di maggio scorso ce n’erano meno di 100 mila ufficiali, ma quelli reali erano almeno 400 mila. Abbiamo fatto 23 dosi e mezzo per 100 abitanti di vaccino, abbiamo ancora una importantissima parte di 70enni, 80enni e 90enni non ancora vaccinate. La Gran Bretagna ha chiuso per un periodo lungo e duramente, e loro hanno 41 milioni di dosi fatte, ovvero 60 dosi per 100 persone. Boris Johnson non è certo un non conservatore, ma ha espresso in modo chiaro che riaprono per necessità economiche ma anche che prevedono morti, casi e difficoltà».
MASSIMO GALLI: “SISTEMA A COLORI NON HA FUNZIONATO”
«Il sistema a colori non ha funzionato, è evidente: basti pensare all’esempio della Sardegna», ha evidenziato Massimo Galli nel corso del suo intervento: «In una condizione di questo genere, mi sembra abbastanza scontato che, anziché continuare a vedere una flessione appena accennata, finiremo per avere il processo esattamente opposto. A meno che non si riesca a vaccinare tanta gente da metterci in sicurezza, ma non mi sembra il caso in questo momento». Infine, Massimo Galli ha commentato così l’ipotesi dell’80% di vaccinati per l’autunno: «Da qua all’autunno, considerando le varianti, il rischio calcolato ci porta davanti a calcolare una quasi certezza di trovarci di nuovi nei guai con nuove chiusure».