Il professor Massimo Galli, direttore della clinica di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, non ha intenzione di vendere certezze di cui non dispone. Per questo, intervistato da Il Messaggero sull’opportunità di una terza dose di vaccino anti-Covid, risponde con chiarezza: “Su questo è necessario sottolineare un aspetto importante: la vaccinazione di oggi è impostata sul virus del marzo 2020 a Wuhan. Per questo motivo sulla terza dose ho più di una perplessità: alla luce delle varianti e della situazione attuale, non ho dati sufficienti per capire se funzioni e serva o se al contrario non serva“.



La questione d’altronde non è di poco conto: si scontra con il fatto che il Green pass ha una durata di soli 9 mesi: “Quando è stato deciso che il Green Pass scade al nono mese dall’ultima dose, è stato messo in mora l’intero corpo sanitario italiano tra ottobre e novembre prossimi. Il tutto senza ancora alcuna strategia capace di determinare se la terza dose serva o meno: è una dimostrazione di superficialità dal punto di vista gestionale. Ci si vaccinerà con una terza dose di un vaccino basato su un virus del marzo 2020? La stessa cosa vale anche per il personale scolastico, che venne vaccinato poche settimane dopo i sanitari“.



GALLI: “COSA MI ASPETTO DALLA PANDEMIA IN AUTUNNO”

Dunque, che fare? Il prof. Massimo Galli come sempre non le manda a dire: “Bisognava pensarci prima. Allo stato attuale dei fatti credo che la soluzione sia di estendere la copertura legale del Green Pass a un anno o forse più. Bisognerebbe invece parlare della determinazione degli anticorpi per capire se ci sia o meno copertura dal Covid19, cosa che vale anche per quanti sono guariti ma ad oggi vengono comunque fatti vaccinare. A mio avviso ed è una opinione del tutto personale l’importante è che l’anticorpo ci sia, a livelli bassi o alti probabilmente non conta poi così tanto, sebbene stiamo vedendo che si reinfettano le persone che hanno titoli anticorpali decisamente bassi. Ma i dati sono ancora pochi e bisognerebbe sfruttare questo tempo per capire attraverso studi osservazionali chi sono quelli che effettivamente si reinfettano“.



Galli fa il punto sulla situazione attuale: “Dai dati dell’Istituto superiore di Sanità, risulta che si stanno infettando e ammalando gravemente quasi esclusivamente i non vaccinati. Non solo in Italia ma anche nel resto del mondo. E si tratta di non vaccinati adulti perché i giovani e i bambini o sono asintomatici o paucisintomatici, quindi con pochi sintomi. Questo ci fa dire che le infezioni probabilmente sono molte di più rispetto a quelle registrate perché tanti ragazzi, magari con sintomi banali e visto anche il periodo estivo, finiscono per non verificare la presenza del Covid con il tampone“. Poi sui no vax dice: “Come medici sono loro la nostra fonte di preoccupazione e non vorremmo dover ripartire con la riconversione dei reparti. I non guariti non vaccinati rischiano di finire in terapia intensiva e di affollare gli ospedali. Mi aspetto comunque una significativa ondata in autunno ma non uno tsunami come lo scorso anno, tutto questo grazie ai vaccini. Finché l’epidemia non si estinguerà sarà sempre fonte di preoccupazione“.