Duro scontro a Piazzapulita tra Massimo Galli, primario del reparto Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, e lo chef Fabio Picchi. La lite in diretta tv su La7 si è consumata attorno al nuovo Dpcm che anticipa alle 18 la chiusura di bar e ristoranti. «Il dato di fatto è che il messaggio forte e chiaro non poteva che essere: non uscite la sera, non abbiate neppure i pretesti per poter uscire, perché, se uscite la sera, in questo momento si ha un momento aggiuntivo pesante di rischio», ha spiegato l’infettivologo. D’altra parte, precisa che non può stabilire se chiudere prima i ristoranti la sera funziona. «Se mi si chiede questo, rispondo che non abbiamo controprova, però l’alternativa unica che ha funzionato, di cui abbiamo controprova e di cui abbiamo poi sperperato il capitale acquisito, è il lockdown totale». E allora Galli rilancia con un interrogativo: «Volevamo già praticare il lockdown totale, cosa che la Francia, davanti a noi coi contagi di 15 giorni, sta già facendo, oppure bisognava tentare di dare un segnale assai forte per cercare di limitare i danni, peraltro senza garanzia, dal momento che non abbiamo la prova provata che questo sistema funzioni?».
MASSIMO GALLI VS CHEF FABIO PICCHI A PIAZZAPULITA
Massimo Galli non ha dubbi: l’unica alternativa che al momento ha l’Italia è il lockdown totale. Quindi, questa è la fase in cui bisogna fare di tutto per scongiurarlo. Ma lo chef Fabio Picchi ha osservato: «Si fa ancora confusione su parole un po’ troppo usate. La movida e i ristoranti sono due cose ben diverse. Ai gestori dei ristoranti sono state chieste diverse cose, come il distanziamento dei tavoli, un minore numero di clienti, le igienizzazioni, i sistemi di aerazione». Ed è a questo punto che l’infettivologo insorge contro lo chef a Piazzapulita: «Picchi, ma ha capito che il messaggio è “restate a casa”? Questo è il messaggio. Ed è un messaggio forte e chiaro da applicare immediatamente. Stiamo di nuovo andando a sbattere con una diffusione dell’epidemia che sta diventando spaventosa. Questo è il messaggio, ahimè». Poi Galli si è mostrato comprensivo nei confronti di Picchi e della categoria: «Lei ha perfettamente ragione, sono io il primo a soffrire di queste limitazioni, ma abbia pazienza, altrimenti continuiamo a dire le stesse cose».