Massimo Ghini racconta il suo periodo di isolamento con i suoi tre figli, nel corso del suo intervento Da noi a ruota libera: “Poterei parlare a nome di un comitato, che è quello che potrebbe essere fondato adesso, dei padri che rimangono a casa e che finalmente attraversano un territorio che non conoscono, quello di fare le pulizie, di passare l’aspirapolvere. Sto facendo questo con i miei tre figli – spiega l’attore – e siamo diventati una squadra bene oleata. Il problema – precisa Massimo Ghini nel programma di Francesca Fialdini – è che hanno 20 anni e tenerli chiusi a casa è un delitto”. Tuttavia, prima di poterli stringere a sé tutti e tre assieme, Massimo Ghini ha vissuto un periodo molto difficile: sua figlia Camilla, in piena emergenza coronavirus, si trovava in Inghilterra e non riusciva a trovare il modo di tornare a casa.
MASSIMO GHINI: “MIA FIGLIA HA AVUTO LA COSCIENZA DI METTERSI IN QUARANTENA”
“Vorrei parlare a nome di molti che hanno condiviso questo tipo di avventura”, spiega Massimo Ghini Da noi a ruota libera. “Ci siamo trovati stranamente depistati, meravigliati, dal comportamento inaspettatamente superficiale di una nazione come la Gran Bretagna rispetto a questa problematica, perché era sotto gli occhi di tutti che continuava a essere tutto aperto, tutto funzionava, e mia figlia – ha precisato l’attore – che studia in un’università a Londra era impaniata, da questo punto di vista, perché non riusciva a capire, vedeva le notizie che arrivava no dall’Italia, vivendo in una nazione completamente al contrario”. Fondamentale, in quel periodo, la decisione di isolarsi: “Quando la questione da noi ha cominciato a espandersi per l’Europa – ha spiegato Ghini – mia figlia ha avuto la coscienza dimettersi in quarantena, seguendo i nostri consigli […] con grande fatica siamo riusciti a trovare dei biglietti, ce l’abbiamo fatta e l’abbiamo riportata a casa”.