«Non mi sembra che Draghi abbia dato un colpo al cerchio e un colpo alla botte, Draghi ha dato solo un colpo: il colpo della Costituzione. Draghi ha insegnato alla Chiesa quello che è uno Stato laico: la Costituzione fissa dei paletti ben precisi. Io però sono in attesa di capire la posizione del governo, l’esecutivo non può essere neutrale su questa cosa»: così Massimo Giannini sull’intervento del premier sul ddl Zan.
Intervenuto ai microfoni di Otto e mezzo, il direttore de La Stampa si è schierato a favore della legge di casa Pd e ha sottolineato: «Io riconosco alla Chiesa il libero esercizio della critica nei confronti di questa legge, trovo abnorme il ricorso alla violazione del Concordato. La critica è perfettamente esercitabile, nessuno priva la Chiesa del diritto di criticare la legge, ma lo Stato fa lo Stato».
DDL ZAN, MASSIMO GIANNINI CONTRO LA DESTRA
«Dov’è il problema a celebrare la giornata contro l’omotransfobia? Dov’è il problema, anche dal punto di vista di una scuola cattolica, nel sostenere una giornata nella quale si celebra il diritto di chi è diverso di noi di esercitare e vivere liberamente la propria sessualità senza che questo diventi un elemento di discriminazione?», i questi posti da Massimo Giannini nel corso del suo intervento a Otto e mezzo, non poteva mancare un riferimento alla Destra: «Questa legge non attribuisce a una singola persona di autoproclamarsi gender fluid, non è scritto da nessuna parte, ma riconosce l’esistenza di un fenomeno come il gender fluid e il fatto che esistono degli episodi di violenza. Se li discrimini, li picchi o li ammazzi, hai semplicemente delle pene più severe. Il problema è che la Destra sta cavalcando palesemente questo argomento per intercettare il voto moderato-cattolico che guarda agli omosessuali come ad un pericolo – ha concluso Massimo Giannini – è semplicemente un problema di propaganda politica».