Massimo Giletti ha commentato la chiusura di “Non è l’Arena” da parte di La 7 e i recenti rumors relativi a presunte perquisizioni della Dia nella sua abitazione: “È una notizia falsa. Non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla. Del resto era tutto facilmente verificabile e riscontrabile”, ha chiarito ai microfoni dell’agenzia di stampa Ansa.
È reale, invece, la sospensione della sua trasmissione, sebbene l’emittente televisiva non abbia rivelato quali siano i motivi della decisione. “Tutto si chiarirà al momento giusto, ognuno ha la sua versione”, ha affermato. Selvaggia Lucarelli ha ipotizzato che i rapporti tra Urbano Cairo e Massimo Giletti si siano incrinati in virtù delle presunte trattative in corso per portare il conduttore in Rai. In merito tuttavia non ci sono conferme. “In questo momento, l’unico mio pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, vengono lasciate per strada”, ha sottolineato da parte sua il giornalista ad Adnkronos dopo la comunicazione.
Massimo Giletti: “Perquisizioni Dia in casa? Falso”. Il caso Baiardo
A fare molto discutere, nelle scorse settimane, sono state anche le interviste realizzate da “Non è l’Arena” a Salvatore Baiardo, tanto che alcuni sospettano che dietro alla chiusura del programma di La 7 possano esserci proprio questi contenuti. Dagospia in tal senso ha riportato che alla base delle perquisizioni della Dia nell’abitazione di Massimo Giletti – smentite dal diretto interessato – ci sarebbe il fatto che quest’ultimo avrebbe dato 30 mila euro all’uomo che gestì la latitanza dei fratelli Graviano per le sue ospitate.
Anche in questo caso Massimo Giletti, come riportato dal giornale online stesso, ha negato ogni accusa. “Smentisco le fantasie che sono state divulgate ad orologeria in queste ore. È inoltre falso che io abbia pagato personalmente e di nascosto il signor Salvatore Baiardo, che è stato compensato per le proprie apparizioni nel programma e nello speciale di novembre interamente costruito sulla sua intervista, come un qualsiasi ospite, in maniera trasparente e tracciabile”, questa la sua replica.